Ho la possibilità di usufruire della legge 104 per assistere mia madre invalida al 100%; mi risulta che posso mettermi in aspettativa per un massimo di due anni e in questo periodo ricevo lo stipendio dall’INPS. È vero? Lo stipendio è lo stesso che percepisco in azienda?
Credo che lei abbia diritto al congedo straordinario retribuito fino a due anni solo nel caso in cui non ci siano parenti più prossimi che possano presentare analoga assistenza. È anche necessario che lei sia convivente con sua madre. Il riferimento legislativo è il Dlgs 151/2001, articolo 42 (modificato nel 2011), che riguarda i parenti di persone con handicap grave ai sensi dell’articolo 33 della legge 104/1992.
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Essendo sua madre invalida al 100% rientra senz’altro nei casi di handicap grave previsti dalla legge 104 (come definita dall’articolo 3, comma 3, ovvero minorazione, singola o plurima, che abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione).
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Il congedo spetta ai lavoratori dipendenti, con priorità stabilita in base al grado di parentela: coniuge (o partner in unione civile), padre o madre (anche adottivi), figli, fratelli o sorelle, parenti o affini entro il terzo grado. In tutti i casi, è previsto l’utilizzo del beneficio se il parente con grado più prossimo è mancante, deceduti o affetto da patologie invalidanti.
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Le ricordo anche che i due anni rappresentano il tetto massimo di congedo utilizzabile per ogni singola persona disabile bisognosa di assistenza, frazionabile fra i parenti aventi diritto.
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L’indennità, corrisponde alla retribuzione dell’ultimo mese precedente al congedo, escludendo le eventuali parti variabili della retribuzione. Non si può comunque superare un massimale annuo, che viene rivalutato in base all’ISTAT: nel 2017, l’importo massimo dell’indennità è pari a 35.674 euro.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi