Sono una dipendente e ho 63 anni. Ho maturato 41 anni di servizio e ho lavorato 12 mesi prima del 19 anno di età. Posso accedere alla pensione?
Per rientrare tra gli aventi diritto alla pensione anticipata precoci o all’APe Social non bastano i requisiti contributi e anagrafici ma serve anche di rientrare in una particolare platea, composta da specifiche categorie di lavoratori ritenuti disagiati, elencate nel comma 199 della Legge di Bilancio 2017 (legge 232/2017):
- disoccupati involontariamente (licenziamento, dimissioni giusta causa, procedure di conciliazione in ambito di ristrutturazione aziendale) che abbiano terminato il sussidio spettante da almeno tre mesi;
- caregiver che assistono da almeno sei mesi coniuge, partner in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave;
- addetto a mansioni gravose (elencate nell’allegato E della legge) o lavori usuranti (di cui all’articolo 1, commi 1, 2 e 3, del dlgs 67/2011), per almeno sei anni in via continuativa, con una possibile interruzione di 12 mesi (a determinate condizioni)
- inabili con riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, pari o superiore al 74%;
=> Pensione precoci, come richiedere il beneficio
Se lei non rientra in nessuna di queste categorie pur essendo precoce, non ha diritto né all’APe Social né al prepensionamento con la quota 41 (a qualunque età) e dovrà attendere la pensione anticipata “ordinaria”, che maturerà con 41 anni e dieci mesi di contributi.
Con il beneficio riservato ai precoci che rientrano nelle categorie su indicate, invece, per gli anni 2017 e 2018 l’anticipo massimo fruibile potrà essere pari a 10 mesi per le donne e ad 1 anno e 10 mesi per gli uomini.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz