Mia moglie ha versato contributi da artigiana per 15 anni. Nel 1998 ha chiuso l’attività e adesso ha 53 anni. Non volendo perdere i contributi, esiste un minimo di versamenti che, al raggiungimento dell’eta pensionabile, le permettano di usufruire di una piccola pensione?
Ci sono diverse formule che permettono di accedere alla pensione minima con un numero di versamenti inferiore rispetto ai requisiti della Legge Fornero, quindi in deroga alla regola generale, ma si tratta di casi di nicchia (ad esempio l’assegno sociale).
Non vi rientra dunque sua moglie, che deve invece fare riferimento ai requisiti per la pensione di vecchiaia minima ordinaria.
Quanti anni di contributi servono per la pensione minima?
Per ottenere la pensione di vecchiaia ci vuole un’anzianità contributiva minima di 20 anni. È possibile che possa raggiungerla attraverso il versamento dei contributi volontari, possibilità prevista per i disoccupati che vogliono integrare contributi silenti (ossia quei versamenti accumulati in una singola gestione previdenziale che però, da soli, non bastano a maturare il diritto ad una pensione autonoma) per ottenere un diritto a pensione.
A quanto ammonta la pensione con 20 anni di contributi?
Una volta maturati i contributi necessari e raggiunta l’età di 67 anni per la pensione minima di vecchiaia, per sapere a quanto ammonta la pensione con 20 anni di contributi, bisogna sapere che il calcolo della pensione finale si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati) per il coefficiente di trasformazione relativo all’età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d’anno).
Chi non ha versato contributi ha diritto alla pensione minima?
Chi non ha versato contributi, per avere diritto alla pensione minima può scegliere in autonomia di versare i contributi volontari all’INPS, ma occorre prima l’autorizzazione con questi requisiti:
- almeno 5 anni di contributi (260 settimanali per i lavoratori dipendenti e domestici; 60 mensili per gli autonomi; 465 giornalieri per i lavoratori agricoli e 310 per le lavoratrici agricole);
- almeno 3 anni di contribuzione nei 5 che precedono la presentazione della domanda (tale requisito si perfeziona se sussistono 36 contributi mensili per gli autonomi, 279 giornalieri per i lavoratori agricoli, 186 giornalieri per le lavoratrici).
La domanda di autorizzazione ai contributi volontari si presenta all’INPS: prima si faccia calcolare la pensione che riuscirebbe a maturare, in modo da aver un’idea di quello che maggiormente le conviene. Le regole per il calcolo del costo dell’onere contributivo sono diverse a seconda del soggetto assicurato.
Quando si va in pensione con 15 anni di contributi?
Per andare in pensione con 15 anni di contributi e 67 anni di età, esiste una formula particolare riservata a chi aveva versamenti per 15 anni entro il 31 dicembre 1992 oppure l’autorizzazione ai contributi volontari alla stessa data; esistono anche una serie di ulteriori casitiche per le gestioni ex-INPDAP, ex-ENPALS e Fondo Quiescenza Poste.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz