Pausa pranzo da costo a risorsa: oltre che un diritto sancito per legge, la pausa pranzo è ovviamente essenziale negli ambienti di lavoro, da un punto di vista nutrizionale, psicologico e lavorativo: saltarla significa compromettere la produttività per il resto della giornata e il tempo che apparentemente si risparmia si perde per la scarsa concentrazione nelle successive ore lavorative. Gli esperti, addirittura, sottolineano l’utilità che avrebbe concedere un’ulteriore breve pausa di vero e proprio riposo fisico post-pranzo.
Ottimizzazione pause
La gestione dei tempi di pausa dei dipendenti può portare a un incremento di produttività. Questo non significa certo negare i diritti al riposo o ristoro, quanto piuttosto ideare condividere un piano di ottimizzazione.
Ad esempio è possibile sperimentare una rotazione dei turni di pausa, per consentire il presidio degli uffici in tutta la giornata, tamponare il calo di produttività tipico delle ore post-pranzo e consentire una più efficace supervisione contro gli infortuni.
Per i dipendenti gestire il tempo della pausa può significare anche scegliere di lavorare, con opportuni benefit, in pausa pranzo e a distanza, magari con un semplice smartphone aziendale: essere reperibili per i clienti anche in orari tipicamente di riposo può tradursi in un servizio a valore aggiunto.
Questo può essere un valido plus soprattutto per una piccola impresa che basi la propria competitività sulla qualità e sulla diversificazione della propria offerta.
In realtà, il ricorso ai collaboratori durante la pausa pranzo è uno strumento da non abusare, soprattutto se si finisce per intendere il pranzo come riunione, per quanto in casi eccezionali possa offrire occasioni irripetibili grazie all’atmosfera più rilassata, soprattutto se sono coinvolti clienti o partner strategici.
Valorizzazione della pausa
La pausa resta comunque fondamentale per la produttività successiva, nonché garantita dalla legge, quindi bisogna che sia sempre compensato il mancato riposo dell’ora di pranzo con pause successive, per sé e per i propri collaboratori.
Il consiglio è predisporre aree relax negli uffici (divani, tv, ove possibile microonde e angolo cottura), rendere più flessibili gli orari di pausa e creare un clima più familiare tra le persone.
In più – per gratificare i dipendenti e mettere in moto un circolo virtuoso motivazione/produttività/gratificazione – si potrebbe pensare di offrire servizi aggiuntivi: tickets restaurant, voucher e carte regalo, ecc. O ancora, creare piccole aree per attività ricreative da svolgere in loco, rendendo quindi l’ufficio un posto ideale per lavorare e vivere (sala fitness, orto per giardinaggio, ecc.).
Queste soluzioni sono è detto che debbano essere dispendiose: basta la buona volontà e un piccolo investimento per incrementare di molto la produttività aziendale, che cresce quando ci si sente stimati, apprezzati, compresi, ricompensati.
Manager ed esperti di risorse umane hanno ravvisato in questa pratica un valido strumento per avvicinare i dipendenti al management, appianare dislivelli gerarchici troppo rigidi e creare migliori condizioni di convivenza, con benefici sull’attività lavorativa e sul morale.
Senza contare i sacrosanti vantaggi economici e di qualità della vita per il personale.
Per chi ha davvero a cuore i propri dipendenti si può anche pensare di adottare programmi per la promozione della salute (corporate health promotion program), a beneficio del clima aziendale e utili per mantenere i dipendenti più in forma e più produttivi.
Consistono per lo più in incentivi sotto forma di buoni sconto o iscrizioni gratuite o agevolate a palestre e fitness center nella quartiere dove ha sede l’ufficio, per potervi accedere durantr la pausa pranzo: una maggiore attività sportiva riduce le assenze per malattia e una bella nuotata in piscina elimina fiacchezza e sonnolenza!
La Fondazione Bruno Kessler è addirittura andata oltre: ha ricevuto finanziamenti pubblici per fornire ai proprio dipendenti massaggi gratis, per migliorare la qualità della vita lavorativa, interpretando in ottica di benessere profondo le direttive sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’ultimo consiglio è quella relativa alle relazioni, sicuramente il meno costoso, il più semplice ma anche uno dei più efficaci: mangiare con i propri collaboratori senza formalismi. Comunicare con loro in un ambiente più rilassato di quello dell’ufficio, può far emergere criticità, problemi e suggerimenti più semplicemente, argomenti che forse non arriverebbero ad essere discussi altrimenti.
Alcuni dipendenti avranno sicuramente dei suggerimenti per modifiche o nuove implementazioni da proporre all ‘ azienda: oltre che portare miglioramenti effettivi, fungeranno da vero “morale booster” e gratificheranno molto il personale, a beneficio della fiducia e dell’identificazione negli obiettivi aziendali.