In settimana arriva in Parlamento il Ddl Delega sul Lavoro, fondamentale tassello del Jobs Act. Il disegno di legge si compone di sei articoli e contiene deleghe al governo in materia di riordino forme contrattuali – con l’introduzione del contratto unico a tutele crescenti – e riforma degli ammortizzatori sociali, nonchè di servizi per il lavoro e le politiche attive, semplificazione di procedure e adempimenti, maternità e conciliazione. Vediamo i nuovi particolari emersi rispetto a quanto già emerso.
=> I punti fondamentali del Ddl Lavoro
Cig e Fondi solidarietà
L’obiettivo è ampliare la platea dei beneficiari introducendo una sorta di Aspi anche per coloro che attualmente non sono coperti, come i lavoratori parasubordinati. La delega fissa dei criteri regolamentari per la cassa integrazione e i sussidi di disoccupazione e, per la tutela in costanza di rapporto di lavoro, rivede ambiti di applicazione della cig ordinaria e straordinaria e dei fondi di solidarietà modificando l’articolo 3 della Riforma del Lavoro Fornero (legge 92/2012).
- Concessione: niente più cig se cessa l’attività dell’azienda (o il ramo); erogazione solo se non si può contrattualmente ridurrre l’orario di lavoro.
- Procedure: meccanismi standardizzati per evitare autorizzazioni ministeriali per ogni singola crisi aziendale.
- Durata: limiti rapportati ai singoli lavoratori e ore lavorabili in un periodo di tempo prolungato.
- Partecipazione: le imprese utilizzatrici contribuiranno in misura maggiore a finanziare la cig. Per le altre si riducono invece gli oneri contributivi ordinari, anche rimodulandoli tra i settori in funzione dell’uso effettivo.
Disoccupazione
- Durata: niente distinzione fra trattamenti lunghi e brevi (Aspi e mini Aspi); la durata è legata alla storia contributiva del lavoratore.
- Platea: Aspi estesa ai co.co.pro ed esclusa per amministratori e sindaci, con un periodo di sperimentazione a risorse definite. E’ possibile che venga modificato l’attuale sistema di accreditamento dei contributi per questi lavoratori, in modo da favorire l’automaticità delle prestazioni.
- Massimali: seconda della contribuzione figurativa.
- Ulteriore prestazione di sostegno al reddito per chi esaurisce l’Aspi senza trovare lavoro, erogata sulla base dell’ISEE a chi è in disoccupazione involontaria (non verranno versati i contributi figurativi).
- Eliminazione dello status di disoccupato per l’accesso ai servizi assitenziali.
Riordino contratti
Verrà predisposto un testo organico di tutte le forme contrattuali possibili eliminando quelle ivi non comprese, introducendo in via sperimentale il contratto a garanzie crescenti. Si agirà sulla convenienza, dal punto di vista economico e contributivo, delle diverse forme contrattuali. Ad esempio, i contratti a tempo determinato saranno più onerosi di quello a tutele crescenti, che a sua volta sarà più oneroso di quello a tempo indeterminato. Verrà previsto un salario minimo da applicare per legge in via sperimentale (previa consultazione delle parti sociali). Nei contratti di lavoro accessorio per attività discontinue e occasionali, in tutti i settori produttivi, verranno alzati i limiti di reddito e assicurata la tracciabilità dei voucher.
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Entata in vigore
Il testo approvato dal consiglio dei ministri del 12 marzo è al vaglio del Quirinale ed è atteso in Senato entro il fine settimana. A quel punto, inizierà l’iter parlamentare, prevedibilmente non brevissimo vista l’importanza della norma. Dopo l’approvazione del Parlamento sarà l’Esecutivo a emanare i provvedimenti attuativi per far partire la riforma entro sei mesi, con un altro anno a disposizione per eventuali integrazioni. L’obiettivo è partire con la riforma, completa di tutte le deleghe, entro gennaio 2015.