Tratto dallo speciale:

Il mercato del lavoro italiano per gli stranieri

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Luglio 2013
Aggiornato 17 Luglio 2013 07:24

logo PMI+ logo PMI+
Sale il numero degli occupati stranieri ma anche quello dei disoccupati, che ricevono stipendi più bassi dei colleghi italiani: il report sull'occupazione straniera e i dati anche su lavoratori autonomi e imprenditori.

L’allarme disoccupazione in un mercato del lavoro segnato della crisi assume livelli preoccupanti anche fra gli stranieriche mediamente guadagnano circa 300 euro al mese meno degli Italiani: sono i dati del terzo rapporto annuale del ministero del Lavoro su «Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia».

lavoratori stranieri rappresentano il 10,2% degli occupati italiani, in aumento dello 0,4% sul 2011.

In termini assoluti, nel 2012 a fronte di una crescita del numero degli occupati stranieri (+83mila unità), si è verificata una diminuzione dell’occupazione italiana (-151mila).

=>Leggi anche: Lavoro e posto fisso, stranieri e Italiani a confronto

L’incremento, però, si riferisce a poche professioni, a partire da assistenti domiciliari e le collaboratrici domestiche, che rappresentano nel 2012 oltre la metà delle occupate straniere.

L’analisi evidenzia come la crisi produca effetti più accentuati fra gli immigrati:

  • Raddoppiato nel 2012 il numero di stranieri in cerca di occupazione (+23,4%).
  • Aumentato in maggiore misura il tasso di disoccupazione dal 2008 al 2012 fra gli stranieri, due punti percentuali in più rispetto a quello dei lavoratori italiani, che sale a 3,5 punti se si considera solo il Nord, e a  4,5 punti analizzando la sola componente maschile. Pesa in particolare il settore manifatturiero.
  • In aumento il numero di immigrati impiegati con mansioni non qualificate: erano il 29% nel 2008 e il 34% nel 2012, mentre le posizioni qualificate si riducono, nello stesso periodo, dall’8,2% al 5,9%.

Come segnala anche il rapporto annuale Istat 2013, emergono tre fenomeni:

  1. Aumento dei livelli di sovraistruzione dei lavoratori stranieri: dal 39% del 2008 al 41% .
  2. Crescita della sottoccupazione: dal 7% al 10,7%.
  3. Aumento del divario delle retribuzioni medie: 968 euro al mese contro 1.304 euro dei lavoratori italiani, con una forbice di 336 euro, che invece nel 2008 era a 266 euro al mese.

=>Regole per assunzione di professionisti stranieri

Il rapporto evidenzia come non sia possibile stabilire se queste trasformazioni abbiano una natura congiunturale o se i fenomeni siano più di natura strutturale.

Lavoratori stranieri autonomi

Sono soprattutto artigiani, il 6,3% del totale delle persone che svolgono questa attività in Italia, e commercianti, 7%.

Artigiani: gli stranieri sono 119mila803, su un totale di 1 milione 907mila 081 artigiani iscritti all’Inps. Sono quasi totalmente concentrati al Nord e nel Centro, le prime tre regioni sono Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

Commercianti: 59mila 317 su un totale di 2 milioni 290mila 869 commercianti. Netta prevalenza maschile, 72%, anche qui concentrazione al Nord e al centro. le due regioni a più alta densità di commercianti stranieri sono Lombardia e Lazio.

Imprenditoria straniera

Le imprese individuali con titolare extracomunitario sono il 9,1% del totale, che supera il 10% in alcuni settori: noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, edile, commerciale, manifatturiero e servizi di informazione e comunicazione.

=>MoneyGram: imprenditoria immigrata d’eccellenza – PMI.it

settori imprenditorali a minore partecipazione straniera sono agricoltura, silvicoltura e pesca ed estrazione di minerali da cave e miniere.

Dal 2011 al 2012, è cresciuto del 6,8% il numero delle imprese commerciali straniere, mentre l’incremento per le attività di noleggio e servizi alle imprese è stato del 20%.

Uniche variazioni negative per trasporto e magazzinaggio e servizi di informazione e comunicazione