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Lavoro in Italia: nuovi fondi UE per giovani e PMI

di Barbara Weisz

Pubblicato 28 Giugno 2013
Aggiornato 2 Ottobre 2014 19:27

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Triplicati i fondi per l'Italia dal Piano Lavoro UE, che arrivano a 1,5 miliardi di euro: il Consiglio europeo anticipa al 2014 i programmi contro la disoccupazione giovanile, potenziando finanziamenti e prestiti alle PMI.

Il Piano Lavoro della UE prevede 8-9 miliardi di euro per l’occupazione giovanile: ci sono i 6 già previsti per il piano Youth Guarantee, che vengono anticipati al primo gennaio 2014, e nuove misure di stimolo all’occupazione: per l’Italia, ha sottolineato il premier Enrico Letta, sono stati quasi triplicati i fondi, arrivando a quasi 1,5 miliardi di euro.

Per Youth Guarantee saranno disponibili 6 miliardi di euro da gennaio 2014, utilizzabili nel triennio 2014-2016 (e non più spalmati fino al 2020, come previsto), e viene data la priorità ai paesi con disoccupazione giovanile sopra il 25% come l’Italia.

I fondi inutilizzati del bilancio UE verranno spesi, nei prossimi due anni, per iniziative a sostegno dell’occupazione soprattutto giovanile, e per favorire Innovazione e Ricerca.

Ci sono poi nuovi finanziamenti europei per l’Erasmus 2.0 attraverso incentivi alle PMI.

Per le PMI si prevede anche un piano di investimenti con effetto leva fino a 100 miliardi di euro, secondo le Linee Guida UE – BEI (Banca Europea Investimenti).

=>Confronta con le misure del Decreto Lavoro Letta

L’accordo è stato trovato fra il 27 e 28 giugno, per tamponare i gravissimi livelli di disoccupazione in Europa. «Non abbiamo illusioni: il problema non si risolverà in una notte», ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, sottolineando comunque l’urgenza e l’importanza delle decisioni prese per creare lavoro.

Occupazione giovanile

Per l’Italia ci sono risorse aggiuntive rispetto ai 400 milioni di euro già previsti dal pinao Yout Guarantee: vanno utilizzati per misure che mettano i giovani nelle condizioni di ricevere un’offerta di lavoro, apprendistato o training –  di livello adeguato alla loro formazione – entro 4 mesi dalla laurea o dalla perdita di un precedente lavoro.

Come richiesto al pre-vertice di Roma (leggi qui), l’utilizzo dei fondi europei parte dal 2014. L’Italia, assieme agli altri Stati beneficiari, dovranno presentare a Bruxelles specifici piani contro la disoccupazione giovanile entro dicembre: con ogni probabilità il Governo Letta li inserirà nel secondo Pacchetto Lavoro, che segue il Dl appena approvato.

Fondi Formazione

Già da luglio dovrebbe partire il programma European Alliance for Apprenticeships (alleanza europea per l’apprendistato) e dal 2014 Quality Framework for Traineeships (struttura di qualità per la formazione), entrambi pensati per coinvolgere le aziende private creando apprendistato di qualità.

Il nuovo Erasmus 2.0 dovrà favorire anche eventuali periodi di training in un paese europeo diverso dal proprio e da gennaio 2014 parte anche il programma “Your first EURES Job” (il tuo primo lavoro europeo), che prevede contributi alle PMI entro i 250 dipendenti che offrono lavoro a giovani europei di altri paesi.

In Europa i giovani disoccupati sono infatti più del doppio degli adulti senza impiego (14 milioni di giovani fra 15 e 25 anni), con un costo della mancata integrazione nel mondo del lavoro pari all’1,21% del PIL europeo.

=> Vai al nuovo portale europeo per la finanza delle PMI

Prestiti alle PMI

Nel prossimo Consiglio Europeo di ottobre 2013 di deciderà comne distribuire 10 milardi dalla BEI per supportare i  prestiti alle imprese. I 27 Stati Membri chiedono incrementarli di +40% nel triennio 2013-2015. Intanto la BEI ha individuato prestiti per 150 milioni di euro per investimenti in infrastrutture strategiche, Ricerca e Innovazione o per PMI in difficoltà nell’accesso al credito.

In vista, infine, anche un piano da 100 miliardi di euro da destinare ad almeno 500mila/un milione di aziende.

del vertice Europeo del 27-28 giugno