Pensione anticipata: il Governo smentisce

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Giugno 2013
Aggiornato 14 Giugno 2013 08:57

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Il Governo rigetta l'ipotesi di pensione anticipata proposta dal Pd, come cambiamento alla Riforma Fornero: in vista novità solo per gli Esodati.

Smentita l’ipotesi di pensione anticipata a 62 anni dal Ministro del Welfare Enrico Giovannini e dal titolare dell’Economia Fabrizio Saccomanni.

Sembra così allontanarsi la “proposta Damiano” elaborata dall’esponente del Pd, riformulando una “vecchia” proposta di legge già depositata nella precedente legislatura: uscita anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi versati, in cambio di una decurtazione dell’assegno previdenziale del 2% per ogni anno fino ai 66 (penalizzazione massima, 8%).

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In vista non c’è alcuno stravolgimento della Riforma Fornero, tanto più che per ora l’emergenza è il lavoro. Soltanto dopo l’estate si penserà alle pensioni, ma solo a quelle degli esodati.

La precisazione è arrivata dopo che il quotidiano tedesco “Frankfurter Allegemeine Zeitung” aveva scritto di profondi cambiamenti per la riforma delle pensioni del 2011, ma che invece, secondo una nota ministeriale, «ha contribuito in modo decisivo a determinare la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica italiana»:

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Pensione anticipata oggi

Fornero ha innalzato l’età persionabile a 66 anni (per le lavoratrici del privato gradualmente fino al 2018), lasciando la pensione anticipata solo a chi ha determinati requisiti contributivi. Per il 2013 sono:

  • uomini: 42 anni e 5 mesi (comprensivi del primo scatto di adeguamento alle speranze di vita, pari a 3 mesi, che vale dal 2013 al 2015).
  • donne: 41 anni e 5 mesi, comprensivi di 3 mesi di adeguamento Istat.

Dal 2014 scatta un altro mese per tutti. E comunque, chi sceglie la pensione anticipata prima dei 62 anni, pur in presenza del requisito contributivo, accetta penalizzazioni dell’assegno (l’1% per i primi due anni, il 2% per quelli successivi).

Ipotesi allo studio

Ora bisogna vedere cosa farà il Governo , posto che lo stesso premier Letta aveva parlato di cambiamenti sulle pensioni, forme di gradualità e meccanismi di staffetta generazionale (vedi i dettagli).

In realtà, non se ne parlerà prima dell’autunno, e sarà quindi solo a quel punto che si svilupperà un dibattito più concreto (leggi le ipotesi percorribili).  Giovannini ha spiegato che l’intenzione dell’Esecutivo è di «affrontare dopo l’estate ogni eventuale intervento per affrontare le problematiche» relative alla riforma pensionistica.

Esodati

Sulla questione esodati ha confermato di voler utilizzare gli eventuali risparmi di spesa per ampliare la platea dei salvaguardati, ma non prima che sia terminata la ricognizione sull’andamento delle tre salvaguardie in atto, così da poter azzardare dei numeri: nel frattempo l’INPS ha avviato la pubblicazione online dei risultati del monitoraggio (su richiesta del ministro).

=> Vai allo Speciale Esodati

Sullo sfondo, la nuova proposta del Pd, attesa in commissione alla Camera, per estendere la salvaguardia ai dipendenti delle piccole e micro imprese (leggila)