Il vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani ha presentato il Piano d’azione europeo “Imprenditoria 2020” per favorire la nascita di nuovi imprenditori. Per tornare a crescere l’Unione Europea punta dunque sulla imprenditorialità visto che, con 4 milioni di posti di lavoro creati ogni anno, infatti, le nuove aziende – in particolare le PMI – rappresentano il principale fattore di impulso occupazionale.
In Europa gli ostacoli e i deterrenti per lo spirito imprenditoriale non mancano: riprendere a crescere significa superare l’attuale sfiducia tra i potenziali nuovi imprenditori, creando per loro un ambiente favorevole al business.
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Sotto questo aspetto esiste un ritardo culturale che va colmato: soltanto l’11% degli europei sono imprenditori, mentre il 40% circa vorrebbe avere un lavoro autonomo a differenza di paesi come USA e Cina, dove la metà della popolazione vorrebbe lavorare in proprio.
La Commissione Europea, pertanto, si ripropone di attuare una serie di misure in sei differenti ambiti.
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1. Accesso ai finanziamenti: si vuole creare un mercato europeo per il micro-credito e semplificare la fiscalità sugli investimenti diretti privati.
2. Sostegno durante le fasi cruciali dell’attività aziendale: visto che il 50% delle aziende fallisce entro i primi cinque anni di vita, gli Stati membri devono dedicare maggiori risorse per aiutare le nuove imprese a superare questo periodo critico (formazione manageriale, coaching per ricerca e sviluppo, networking con colleghi e potenziali fornitori e clienti).
3. Sviluppo di nuove opportunità di business dell’era digitale: le PMI crescono 2-3 volte più velocemente quando abbracciano l’ICT. Il supporto per le start-up web-based e il miglioramento di competenze può aiutare sia le aziende digitali così come quelle tradizionali:
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4. Trasferimenti di proprietà delle imprese più facili: ogni anno circa 450.000 imprese con 2 milioni di dipendenti cambiano proprietari in tutta Europa, cosa che comporta la perdita di circa 150.000 imprese con 600.000 posti di lavoro. La Commissione propone di rimuovere gli ostacoli alle vendite transfrontaliere online e di snellire le procedure per avviare, cedere, trasmettere o riavviare un’azienda.
5. Aiuto alle nuove imprese nel superare problemi finanziari temporanei e offrire agli imprenditori onesti un’altra possibilità dopo il fallimento – il “secondo tentativo” ha più successo.
6. Semplificazione amministrativa: l’obiettivo è rafforzare l’impegno a ridurre gli oneri e i pesi burocratici che gravano sulle aziende. I paesi europei già collaborano nel quadro dello Small Business Act per ridurre gli oneri burocratici che gravano sulle imprese. Il nuovo piano d’azione renderà queste regole comuni ancora più efficaci per le piccole imprese.
La Commissione UE intende inoltre promuovere l’imprenditorialità in segmenti specifici della popolazione istituendo programmi di tutoraggio, consulenza e sostegno per donne, anziani, migranti, disoccupati, giovani i e altri imprenditori potenziali.
La Commissione agirà in stretta collaborazione con i governi dei paesi membri, le associazioni imprenditoriali e gli stakeholders per definire un piano di attuazione delle proposte: la situazione per gli imprenditori è infatti diversa da paese a paese. Condividere le buone pratiche e coordinare gli sforzi può essere più utile che lavorare individualmente a soluzioni in ciascuno Stato membro.