Ddl Esodati e Pensioni: al via la discussione in Aula

di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Ottobre 2012
Aggiornato 25 Ottobre 2012 10:57

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Inizia alla Camera la discussione sulla proposta di legge che modifica requisiti ed età pensionabile ampliando la platea degli esodati: i dettagli della sperimentazione per andare in pensione a 58 anni con 35 di contributi.

Al via in Aula alla Camera la discussione sulla proposta di legge per cambiare le regole su esodati e pensioni oggi stabilite dalla “famigerata” Riforma Fornero.

La tensione è altissima, con il Governo incline a bocciare il ddl a causa della incerta copertura finanziaria. Come noto, si tratta del testo unificato – proposta di legge 5103 – che integra le proposte di legge Damiano, Dozzo e  Paladini e che ha appena ricevuto il disco verde dalla commissione Lavoro di Montecitorio (leggi qui).

Il nuovo ddl – relatore Luigi Muro – allarga la platea degli esodati e introduce deroghe sui requisiti per andare in pensione: una sperimentazione dal 2013 al 2017 consentirà di ritirarsi dal lavoro prima dei 60 anni con 35 anni di contributi, a una serie di condizioni:

Esodati e pensioni: leggi le proposte di riforma

I proponenti restituiscono al mittente le critiche sulla presunta mancata copertura finanziaria, visto che il Salva Italia mirava a risparmiare 12 miliardi di euro e che con la riforma delle pensioni ne sono stati spesi soltanto 9: da quei 3 mld di euro di potrebbe partire per sanare la piaga degli Esodati.

Platea esodati

La proposta mira ad estendere l’attuale salvaguardia per gli esodati rispetto ai criteri imposti dalla riforma Fornero. In particolare, verrebbero coperti i seguenti lavoratori:

  • in mobilità che hanno firmato accordi entro il 31 dicembre 2011 (e non più entro il 4 dicembre 2011)
  • autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi entro il 31 dicembre 2011
  • titolari di prestazioni a carico dei fondi di solidarietà al 31 dicembre 2011

In pratica tutti i casi in cui la precedente formulazione prevedeva la scadenza del 4 dicembre 2011 hanno una slittamento al 31 dicembre 2011 (per saperne di più vai allo speciale sulla Riforma delle Pensioni).

Fra l’altro, per quanto riguarda i lavoratori in mobilità, aumenta ulteriormente la flessibilità dei termini (non bisogna più maturare la pensione dalla fine della mobilità, ma anche nei due anni successivi). Di fatto, questi cambiamenti tendono a coprire tutti i lavoratori che hanno stretto accordi per uscire dal mondo del lavoro entro la fine del 2011.

In questo modo si allargherebbe parecchio la platea di salvaguardati rispetto ai 120mila tutelati dai due decreti del governo, il primo che riguarda 65mila esodati (leggi le istruzioni per accedere alle liste INPS) e il secondo  sugli altri 55mila (leggi il decreto attuativo).

Età pensionabile

La proposta di legge introduce un periodo sperimentale per i dipendenti (gennaio 2013 – dicembre 2017), in cui poter andare in pensione – prima dei termini previsti dalla riforma Fornero -con 35 anni di contributi nei seguenti casi:

  • uomini a 58 anni fino al 2015 e a 59 anni fino alla fine del 2017.
  • dipendenti donne a 57 anni fino a tutto il 2015 e a 58 anni fino alla fine del 2017.

L’impianto originale della proposta è approfondimento nel seguente articolo: Esodati e pensioni a 58 anni: controriforma in arrivo.

Copertura finanziaria

La nuova proposta di legge su esodati e pensioni è stata votata all’unanimità in commissione Lavoro, pur senza entusiasmare il Governo per le note questioni di copertura finanziaria: in commissione Bilancio non è ancora arrivata la relazione tecnica della Ragioneria dello Stato necessaria per valutare il provvedimento, ma è la stessa proposta di legge, all‘articolo 5, a quantificare i fondi necessari (in tutto circa 5 miliardi) e spiegare come trovarli:

  • 240 milioni per il 2013
  • 630 milioni per il 2014
  • 1040 mln per il 2015
  • 1220 mln per il 2016
  • 1.030 milioni di euro per il 2017
  • 610 milioni di euro per il 2018
  • 300 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019

Per reperire i fondi, nella proposta si richiede al Ministero dell’Economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, di adottare misure in materia di giochi pubblici online, lotterie istantanee e apparecchi e congegni di gioco.  Tecnicamente, dunque, la norma non indica risorse realmente disponibili a cui attingere; su questo stanno lavorando i tecnici: si ipotizza di trovare le risorse necessarie nell’ambito della legge di stabilità in via di preparazione.

Per approfondire consulta l’archivio news e approfondimenti sui lavoratori esodati di PMI.it

Attenzione: l’articolo 5 della proposta di legge cita esplicitamente, in mancanza di altre misure di copertura, il ricorso alla clausola di salvaguardia prevista dal decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14 (il Milleproroghe). La clausola, contenuta nell’articolo 6 bis, prevede di reperire i fondi alzando le aliquote contributive non pensionistiche alle aziende.