Anche per tanti professionisti italiani si alza l’età per andare in pensione e si riduce l’ammontare dell’assegno. Le Casse previdenziali private di 10 categorie professionali hanno infatti effettuato i test per la gestione dei bilanci, obbligatori dopo l’entrata in vigore della Riforma Fornero: di conseguenza cambiano le regole sulle pensioni geometri e ragionieri, ingegneri e architetti, avvocati e consulenti del lavoro, notai e farmacisti, giornalisti, medici e veterinari.
Per molti di essi scattano gli adeguamenti alla nuova disciplina applicata ai dipendenti.
Cosa cambia con la Riforma delle Pensioni
Per alcune categorie professionali sono in arrivo pensioni sicure ma con età pensionabile più elevata (notai a 75 anni, giornalisti a 65…) e sistema contributivo pro rata, il che significa assegni pensionistici più bassi.
Riforma pensioni: dal 2012 sistema contributivo pro rata
Vediamo in quale misura ci si adeguerà al sistema contributivo introdotto dalla Riforma Fornero, categoria per categoria.
Ragionieri
Per i nati dal 1 gennaio 1963 (iscritti alla Cnpr) l’età pensionabile scatta dopo i 68 anni e 40 anni di contributi versati. Il contributo soggettivo è del 15% e l’assegno è calcolato con il sistema contributivo.
Ingegneri e architetti
Improbabile il salvataggio dal contributivo pro rata per ingegneri e architetti per i quali la pensione sarà calcolata con un sistema contributivo a ripartizione e potranno andare in pensione a 70 anni con un contributo soggettivo del 14,5% e 35 anni contributivi minimi.
Avvocati
Per gli iscritti alla Cassa Forense la pensione arriverà a 70 anni con un minimo di 35 anni contributivi e un versamento del contributo soggettivo del 15%. Il contributivo pro rata entrerà a regime dal 2021, fino ad allora si andrà avanti con un sistema retributivo misto sostenibile, calcolato sull’intera vita lavorativa e con aliquota unica di rendimento basata sulla speranza di vita.
Notai
I notai, destinati a crescere come effetto del decreto liberalizzazioni, contano su un patrimonio totale della Cassa del Notariato pari a 1.397 milioni di euro. I notai andranno in pensione a 75 anni, 67 in caso di pensione di anzianità in caso di 30 anni di esercizio effettivo della professione. Il contributo soggettivo è del 40% del repertorio notarile e l’ammontare della pensione sarà proporzionale agli anni di esercizio, quindi dello stesso importo per tutti i notai con stessi anni di anzianità.
Gli effetti delle liberalizzazioni su notai e avvocati
Commercialisti
Per i commercialisti l’età pensionabile verrà portata da 61 a 70 anni in caso l’iscrizione sia avvenuta prima del 2004, con un minimo di 22-33 anni contributivi. La pensione verrà calcolata con un sistema misto.
Per gli iscritti successivamente al 2004 l’età pensionabile verrà portata a 62 anni con 5 anni di contributivi minimi e si passerà al sistema contributivo.
Consulenti del lavoro
Per i consulenti del lavoro l’età pensionabile è stata portata a 70 anni con 5 anni di contributi minimi. Si potrà andare in pensione anticipata a 60 anni con un minimo di 40 annualità di contributi. I calcolo dell’assegno avverrà con sistema contributivo pro rata a partire dall’anno successivo all’approvazione ministeriale.
Giornalisti
I giornalisti iscritti all’Inpgi sono 52.386 (7.303 pensionati), 34.335 con gestione separata.
I giornalisti vanno in pensione a 65 anni. I dipendenti andranno in pensione con il contributivo corretto, un contributo soggettivo del 23,28% e 35 gli anni di contributi minimi; i professionisti con un contributo del 10% più il 2% integrativo, 20 annualità e contributivo puro.
Farmacisti
In pensione si va a 68 anni dal 1° gennaio 2013 per gli iscritti all’Enpaf, con un contributo soggettivo di 4.150 euro e 30 anni contributivi minimi.
Geometri
I geometri vanno in pensione a 67 anni con il pro rata (calcolo con sistema contributivo) e dal 2019 a 60 anni con il contributivo (calcolo con sistema retributivo), dovranno versare un contributo tra il 15% ed il 5% integrativo e avere 35 anni contributivi minimi.
Medici
Dal 2018 Medici ed odontoiatri (ENPAM) andranno in pensione a 68 anni, con un contributo soggettivo che varia tra il 19,5% ed il 33 %. I contributi minimi sono di 35 anni (30 dopo la laurea) con 62 anni di età. Nessun limite di età con 42 anni di contributi. Il calcolo della pensione avviene con il sistema contributivo indiretto, ovvero retributivo sui redditi totali della vita lavorativa.
Veterinari
I veterinari (scritti all’Enpav) andranno in pensione a 68 anni a partire dal 2033, a 62 anni con la pensione di anzianità, con un soggettivo del 22% e 35 annualità contributive minime. Il calcolo avviene con sistema retributivo basato sulla media di 35 anni di redditi professionali.