I nuovi ammortizzatori sociali, la costituzione dei fondi di solidarietà, le linee guida per il tirocinio, l’esercizio della delega per la democrazia d’impresa, i servizi per l’impiego, il monitoraggio di attuazione della riforma: sono tutti adempimenti previsti dalla Riforma del Lavoro in vigore dal 18 luglio scorso ma che, per passare dalla carta alla pratica, necessitano di appositi provvedimenti: in tutto 37 atti, per lo più decreti ministeriali.
Se settembre sarà un mese fitto di novità su questo fronte, con un’agenda piena di provvedimenti da attuare, per molti adempimenti i tempi si prospettano molto lunghi.
Lavoro intermittente
Finora è stato compiuto solo qualche piccolo passo, che riguarda il lavoro flessibile: parliamo del contratto di lavoro a chiamata o intermittente. La circolare ministeriale n. 20 del 1° agosto 2012 ed altre due comunicazioni del 9 e 13 agosto forniscono indicazioni su applicazione, obblighi di comunicazione e periodo transitorio.
Paternità e maternità, tempi scaduti
La riforma prevede in teoria nuove regole per la paternità (in via sperimentale dal 2013 al 2015), con l’introduzione di un un giorno di congedo obbligatorio nei primi cinque mesi di vita del figlio, più altri due facoltativi. Novità anche per a maternità (sempre in via sperimentale) con voucher per servizi di bay sitter.
Per queste due norme, contenute nel comma 24 dell’articolo 4 della riforma, il decreto attuativo sarebbe dovuto arrivare entro il 18 agosto, senza però aver visto la luce.
Il decreto, di natura non regolamentare, del ministero del Lavoro, di concerto con il l’Economia, deve stabilire, nei limiti delle risorse disponibili, criteri di accesso e modalità di utilizzo delle misure sperimentali e numero e importo dei voucher.
Fondi di solidarietà
Per l’istituzione dei fondi di solidarietà bilaterali, previsti per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione, sono necessari diversi passaggi, ma i tempi sono relativamente lunghi: sei mesi per gli accordi collettivi fra le parti sociali, e altre tre mesi perché il ministero emetta il decreto di istituzione presso l’Inps.
Altri decreti attesi
La riforma prevede poi decreti attuativi su una serie di altre norme, relative ai contratti, alla trasformazione delle partite IVA, al tirocinio, all’entrata in vigore dell’Aspi, la nuova assicurazione per l’impiego, alla formazione, alla democrazia d’impresa (qui è prevista una delega al governo, da esercitare entro nove mesi, per la partecipazione dei lavoratori in Cda), ai nuovi servizi di collocamento (l’iter riguarda anche le Regioni).