Nel pieno della stagione estiva, gli Italiani cominciano a fare i conti con le proprie ferie. E si fa bene a parlare di conti considerando l’ormai endemica crisi che sta sconvolgendo i piani di molti, compreso l’indotto del Turismo che, storicamente, rappresenta una punto saldo nel panorama economico italiano.
Rispetto al 2011, quest’estate ci sarà una riduzione delle presenze del 6-9% e del 12-15% del fatturato complessivo (dati Panorama turismo – Mare Italia di Jfc). La recessione in Italia sta spingendo gli operatori locali ad orientare la propria offerta verso la domanda estera, valorizzando le peculiarità del territorio.
Per fortuna, secondo l’Osservatorio Nazionale del Turismo di Unioncamere-Isnart, i servizi italiani restano apprezzati con un punteggio di 8,3 per la qualità dell’enogastronomia e fi 8,2 per la pulizia degli alloggi e la cortesia degli operatori.
Eco-Turismo e mete low-cost
Cambiano i turisti ma anche cambia il modo di fare Turismo, che rivela una propensione per le vacanze di stampo culturale (+20% in due anni secondo l’Osservatorio CartOrange). Negli ultimi 10 anni, è la formula turistica più in crescita: +17% di italiani e + 54% di stranieri.
Gli Italiani cercano mete alternative, gli agriturismi e le oasi green tra mare e montagna scoprendo i gioielli nascosti del Paese o godendo del ricco patrimonio storico e artistico. E così, per esempio la bassa Campania assurge a nuova meta accanto alla più classica costiera cilentana piuttosto che amalfitana, così da soddisfare le esigenze più disparate in termini di gusti e portafoglio.
Anche Salerno sembra godere di un presente turistico florido, confermato da ingenti investimenti locali: il nuovo scalo turistico Marina d’Arechi, con i suoi 1000 posti barca, si propone come uno dei maggiori porti del Mediterraneo. Come sempre, sull’iniziale investimento pubblico si attivano poi gli indotti di in-coming e di reinvestimento da parte dell’intero settore, dal resort a 5 stelle fino ai B&B, che riescono a soddisfare la domanda di nuove esperienze: ambientali, economiche, artistiche, culturali, gastronomiche.
Negli ultimi due anni, infatti, il salernitano ha guadagnato – secondo l’Osservatorio Nazionale – ben 100mila turisti, che hanno tra le loro mete non solo le famose costiere, ma anche i templi di Paestum e altre località emergenti: Pertosa, Teggiano, la certosa di Padula, Contursi-Terme, il parco archeologico di Buccino.
L’attuale situazione economica nazionale, può essere dunque un’ottima “scusa” per prendere in considerazione una vacanza Made in Italy alla scoperta delle bellezze nascoste del Paese, per ripartire economicamente dalla cultura e dalle tradizioni, storicamente invidiate da tutto il mondo.