Via libera ai correttivi alla riforma del lavoro grazie ad un emendamento all’articolo 46 del Decreto Sviluppo approvato dalle commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera.
Si tratta delle modifiche a cui il Governo si era impegnato in cambio dell’approvazione con fiducia della riforma del lavoro.
Spazio a nuove regole sulla flessibilità in entrata nei contratti a termine e sugli ammortizzatori sociali,
con una proroga di un anno della mobilità; mentre l’Aspi entra in vigore come previsto nel gennaio del 2013.
Modifiche alla Riforma Lavoro
Stagionali: si accorciano i tempi dell’intervallo obbligatorio tra un contratto e l’altro.
Apprendistato: sì alla possibilità di utilizzarne il contratto in somministrazione.
Partite IVA: il tetto di reddito con cui scatta la presunzione di subordinazione si spalma su due anni e non più uno soltanto; sul fronte dei contributi previdenziali (come per tutte le gestioni separate) viene congelato l’aumento dell’aliquota, che resta al 27% nel 2013.
Ammortizzatori sociali: salta il rinvio di un ulteriore anno per l’entrata in vigore dell’Aspi (chiesto dal Pd) che resta al 2013, ma viene prorogata a tutto il 2014 la validità delle attuali norme sulla mobilità, così da tutelare i lavoratori over 50 del Centro Nord e tutti quelli del Mezzogiorno per cui la riforma Fornero decurtava gli ammortizzatori di sei mesi nel 2014.
Procedure concorsuali: le aziende ammesse potranno usare la cassa integrazione fino al 2015; presso il Ministero del lavoro si forma un archivio per gli accordi di crisi aziendale.
Emendamento al DL Sviluppo: le reazioni
Il relatore Cesare Damiano ha dichiarato a questo punto «chiusa la questione delle correzioni alla riforma del mercato del lavoro».
Commenti positivi anche da parte del Pdl, con Vincenzo Fontana secondo cui i cambiamenti apportati rappresentano «significative innovazioni» e Giuliano Cazzola che sottolinea come abbia vinto «la ragionevolezza».