Primo maggio 2012 all’insegna di una crisi che colpisce duramente il mondo del lavoro, in Italia, in Europa e nel mondo, e proprio nel momento in cui il parlamento sta discutendo una riforma del lavoro che lo stesso premier Mario Monti ha definito, nei mesi scorsi, «storica».
La posta in gioco, con la recessione che si prolunga e la riforma che mette mano a istituti simbolo della legislazione italiana sul lavoro, come l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, è alta e riguarda i drammi sociali della disoccupazione, dell’impoverimento delle famiglie, della crisi delle imprese, del disagio dei giovani.
«È un presente duro quello che l’Italia del lavoro sta vivendo» ha dichiarato nel suo discorso per il Primo Maggio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui è giunta l’ora del cambiamento: «La realtà non è più quella di un decennio fa e non può essere affrontata arroccandosi nelle conquiste del passato».
Storia del Primo Maggio
Quella del primo maggio è una ricorrenza internazionale, che celebra e rappresenta la conquista dell’orario di lavoro («otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire» recita lo slogan dei «tre otto», nato in Australia nel 1856).
La prima legge che fissa l’orario di lavoro con il limite delle 8 ore è stata promulgata negli Usa, sempre nel 1866, nello stato dell’Illinois. L’anno dopo, il primo maggio del 1867, a Chicago fu organizzata una manifestazione che fu il primo corteo del primo maggio della storia: sfilarono 10mila persone.
Vent’anni dopo, nel 1886, sempre a Chicago, un’altra manifestazione diede luogo a fatti drammatici, dopo i quali il primo maggio diventerà la data della festa dei lavoratori: sempre in difesa delle otto ore di lavoro, la Federation of Organized Trades and Labour Unions proclamò uno sciopero in tutti gli Usa e a Chicago manifestarono 80mila persone. Nei giorni seguenti, tensione altissima, che sfocia nella violenza: la polizia spara sui manifestanti, ci sono diverse vittime.
E’ la seconda Internazionale di Parigi, nel 1890, a indire per la prima volta una manifestazione del primo maggio in tutti i paesi, in ricordo dei “Martiri di Chicago”. Nell’agosto del 1891 l’Internazionale riunita aBruxelles decide di render permanente la festa del Primo maggio.
Primo maggio in Italia
In Italia, la prima manifestazione del primo maggio fu organizzata nel 1891, in Piazza San Giovanni, e anche questa fu teatro di violenze, con morti, feriti, arresti.
La festività fu soppressa negli anni del Fascismo, quando la festa del lavoro fu spostata al 21 aprile, facendola coincidere con il Natale di Roma, e poi ripristinata nel 1945.
Il primo maggio più drammatico, in Italia, fu quello del 1947, anno della strage di Portella della Ginestra: i banditi del boss Salvatore Giuliano spararono sulla folla, provocando undici morti e cinquanta feriti.
Oggi si percepisce la tensione di essere di nuovo ad un bivio della storia. Con il perdurare della crisi e la necessità di mettere mano alla legislazione che regola diritti e doveri dei lavoratori si va in direzione di un nuovo capitolo. Come ha sentenziato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero questo del 2012 «non è un bel primo maggio.