La riforma del lavoro è indispensabile, ma lo è ancora di più creare nuova occupazione. Inoltre è inaccettabile inserire elementi di flessibilità per le imprese più grandi scaricandone i costi su quelle più piccole.
Se dunque si vuole fare una riforma del lavoro credibile «il Governo indichi quali risorse intende mettere in campo a partire da quelle indispensabili per ampliare le tutele degli ammortizzatori sociali».
Queste in sintesi le voci raccolte da Rete Imprese Italia, che riunisce le idee di Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti.
Gli ammortizzatori sociali sono il primo punto di attenzione, per i quali dovrebbe essere proposto un quadro chiaro della situazione esistente sia rispetto alle risorse sia rispetto alle quantità e modalità di utilizzo nei diversi settori.
Differenti i punti di intervento, come la riduzione delle tariffe INAIL delle gestioni per Terziario e Artigianato, una maggiore equità nell’utilizzo delle risorse ed interventi tra i settori dell’Artigianato, del Commercio e dell’Industria.
Sul lavoro, si evidenziano le criticità sui costi, che non devono essere incrementati soprattutto per i contratti a tempo determinato e contratti a progetto.
Devono – prosegue Reti Imprese – essere rafforzati i contratti di inserimento per favorire prevalentemente l’occupazione di donne e over 55, anche nella prospettiva dell’invecchiamento attivo, e previsti incentivi alle assunzioni per la crescita dell’occupazione.
Incentivi sia di carattere fiscale che contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato, e per la stabilizzazione dei lavoratori.