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Decreto Lavoro, fiducia e maxiemendamento

di Barbara Weisz

Pubblicato 7 Maggio 2014
Aggiornato 21 Maggio 2014 12:37

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Decreto Lavoro verso la conversione in Legge con voto di fiducia e maxiemendamento del Governo, confermando le ultimissime novità su contratti a termine e apprendistato.

Il Governo ha posto e ottenuto la fiducia in Senato sul Decreto Lavoro (158 a favore, 122 contrari, nessun astenuto), blindando le novità normative su contratti a termine e apprendistato. L’Esecutivo ha inteso chiudere il provvedimento con un maxiemendamento che recepisce l’ultima mediazione in commissione al Senato, su un testo già modificato in prima lettura alla Camera.

=> Dl Lavoro dopo gli emendamenti

Contratti a termine

L’impianto viene confermato: i contratti a tempo determinato sono applicabili fino a tre anni senza causale, con 5 rinnovi (otto originariamente, poi modificati alla Camera) e tutte le novità inserite nel corso della conversione in legge: tetto del 20% di contratti a termine possibili in organico rispetto a quelli a tempo indeterminato ma, in base alle modifiche del Senato, il superamento non comporta più trasformazione del contratto  ma solo una sanzione pecuniaria, che cambia a seconda del numero di violazioni riscontrate, dal 20% al 50% della retribuzione per ciascun mese di durata in eccesso del rapporto (gettito destinato al Fondo del bilancio dello Stato per l’occupazione e la formazione). Dal tetto sono esentati istituti di ricerca limitatamente all’assunzione del personale che svolge attività di ricerca. Le aziende hanno tempo fino a fine dicembre 2014 per rientrare nel tetto, a meno che il superamento non sia consentito da accordi collettivi.

Apprendistato

L’obbligo di stabilizzare almeno il 20% degli apprendisti per poter stipulare nuovi contratti scatta per le aziende sopra i 50 dipendenti, non più sopra i 30. Resta l’obbligo di formazione per i gli apprendisti, con un sistema pubblico-privato ma spariscono molti dei paletti introdotti dalla Riforma del Lavoro 2012.

=> Dl Lavoro originario

Emendamenti del Governo

Il 2 maggio il Governo ha presentato otto emendamenti, in larga parte sintetizzati nelle novità appena descritte. Di seguito una breve sintesi delle otto proposte di modifica:

1. Le modifiche alla disciplina del contratto a termine introdotte dal Decreto Lavoro fungono da ponte verso la futura adozione di un modello di contratto unico a tempo indeterminato a tutele progressive.
2. Il diritto di precedenza nell’assunzione a tempo indeterminato dei titolari di contratti a termine, con specifico riferimento alle donne in maternità, deve risultare nel contratto di assunzione a termine.
3-4. Si tratta delle nuove regole sul tetto massimo di assunzioni a termine, di cui sopra.
5. Si tratta delle nuove regole sul tetto massimo di assunzioni di apprendisti, sintetizzate sopra.
6.  Possibilità per i CCNL di prevedere modalità di utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per attività stagionali purché Regioni e province autonome definiscano un sistema di alternanza scuola-lavoro.
7. Obblighi di formazione pubblica dell’apprendista, con necessaria notifica da parte delle Regioni ai datori di lavoro delle modalità di svolgimento dell’offerta formativa, entro 45 giorni dalla comunicazione di instaurazione del rapporto.
8. Si tratta del periodo transitorio concesso ai datori di lavoro per metersi in regola con i nuovi tetti di assunzione, come descritto sopra.

Iter della legge

Dopo il controverso passaggio in Commissione (centinaia di emendamenti), l’iter in aula al Senato della legge di conversione è iniziato martedì 6 maggio, mentre il 7 il governo ha annunciato il voto di fiducia per stringere i tempi: la legge va approvata entro il 19 maggio e bisogna effettuare un nuovo passaggio alla Camera: è più che probabile che a questo punto i contenuti del maxiemendamento siano quelli definitivi.