Riesame INPS delle domande (scartate) avanzate da disoccupati e addetti a mansioni gravose che, a dopo un primo parere negativo, potrebbero essere riammessi all’APe Sociale o alla pensione anticipata precoci. Questo, in seguito a precise indicazioni ministeriali che, in data 13 ottobre – in risposta ad una richiesta di chiarimenti interpretativi avanzata dall’INPS il 9 ottobre – hanno chiesto all’istituto di applicare le due misure in modo più flessibile di quanto fatto. Il problema riguarda in particolare due tipologie di lavoratori.
- Disoccupati che dopo gli ammortizzatori sociali hanno svolto giornate di lavoro senza però perdere lo status di disoccupazione. Poiché la norma richiede un trimestre di inoccupazione l’INPS ha rigettato le domande di APe Sociale e pensione anticipata precoci a coloro, anche a chi ha svolto un solo giorno di lavoro retribuito con voucher.
- Lavori gravosi: il caso è scoppiato in seguito alle proteste della CGIL, che ha segnalato un’interpretazione INPS della normativa considerata eccessivamente restrittiva.
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APe e Pensione a maglie larghe
Il Ministero:
«ha fornito i chiarimenti richiesti che permetteranno all’Istituto di applicare le due misure nella maniera più estesa e in sostanziale coerenza con le volontà espresse dal Parlamento», e «ha ricordato che l’INPS potrà applicare l’interpretazione suggerita anche al fine di rivedere in autotutela le decisioni eventualmente già assunte».
Riposta INPS:
«alla luce dei nuovi indirizzi interpretativi, l’INPS procederà al riesame delle istruttorie relative a tali categorie di lavoratori. In caso di eventuale esito positivo del riesame, sarà trasmesso d’ufficio agli interessati il provvedimento di certificazione del diritto al beneficio richiesto».
Rebus domande
L’INPS ricorda che il monitoraggio si è concluso, come da norma, lo scorso 15 ottobre. E sottolinea che il risultato sarà reso ai ministeri vigilanti in occasione delle Conferenze dei Servizi già convocate per il giorno 25 ottobre 2017. A questo punto, ci sono tutta una serie di risvolti non chiarissimi: la necessità di riesaminare domande rischia o meno di bloccare le operazioni di concessione dell’APe sociale e della pensione anticipata precoci a coloro che hanno ricevuto risposta positiva?
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Rischio caos
Dunque, tutti coloro che hanno ricevuto il via libera dovrebbero poter già inviare la seconda domanda e far partire l’APe. Ma esiste la possibilità che ci siano domande rigettate alla fine verranno riammesse: cosa succederà se queste domande dovessero far superare le risorse disponibili?
Come noto, l’ammissione definitiva all’APe social o alla pensione anticipata precoci è determinata dal rapporto fra domande valide (cioè presentate nei tempi corretti da lavoratori effettivamente in possesso dei requisiti) e risorse disponibili. Quindi, al momento la situazione è la seguente: le domande accolte definitivamente sono state decise in base ai criteri fino ad ora seguiti dall’INPS, che hanno determinato l’esclusione di una serie di richieste che ora, invece, potrebbe essere accolte. Insomma, il rischio di sforare il budget esiste.
Un problema interpretativo dopo tre mesi di lavorazione domande e a cavallo della scadenza proprio non ci voleva. L’APe sociale e la pensione precoci, in base alla Legge di Stabilità 2017, dovevano prendere il via lo scorso primo maggio. I decreti attuativi sono arrivati in giugno, le domande sono state presentate fino a metà luglio, c’era tempo fino a metà ottobre per lavorarle. Per quale motivo le questioni interpretative non sono state affrontate nelle sedi e con i tempi opportuni?