I lavoratori che hanno i requisiti per l’APe Social o per la pensione anticipata precoci possono presentare domanda di accesso: in entrambi i casi, la scadenza per la presentazione delle istanze 2017 è il 15 luglio. C’è quindi un mese scarso per inoltrare l’istanza telematica, che però avrà effetto retroattivo, in modo da rispettare il diritto a percepire i trattamenti fin dal primo maggio. I decreti attuativi, pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 16 giugno, sono in vigore dal 17 giugno, contestualmente alle circolari applicative INPS.
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Domanda APe Sociale
Riferimenti normativi e di prassi: Dpcm 88/2017 e circolare INPS 100/2017, in attuazione delle norme contenute nei commi da 179 a 186 della legge 232/2016 (la legge di Bilancio 2017).
1) Domanda di certificazione. Se non si possiedono tutti i requisiti al momento della domanda ma si maturerà il diritto pieno entro il 2017, si inoltra all’INPS la richiesta di certificazione del diritto di accesso entro il 15 luglio 2017; solo dopo la risposta positiva dell’istituto previdenziale si presenta l’istanza vera e propria. I criteri di priorità: prima coloro che maturano il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia e dopo, a parità di requisito, in base alla data di presentazione della domanda.
La domanda si invia esclusivamente in via telematica, utilizzando il modello pubblicato sul sito dell’istituto di previdenza. E’ possibile rivolgersi a un patronato. Il modello da utilizzare entro il 15 luglio è quello di “Domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio”. Chi presenta autonomamente la domanda, deve essere in possesso del PIN INPS, oppure di altre credenziali di accesso (SPID, CNS).
Il percorso da seguire, a partire dalla home page del sito INPS, è il seguente:
Home page > Prestazioni e Servizi > Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione
Una volta dentro la domanda:
Certificazione – Verifica delle condizioni di accesso – APE sociale.
2) L’INPS risponde alle istanze entro il 15 ottobre 2017. Dopo aver ricevuto il via libera, si presenta l’istanza di accesso all’APe Sociale, indennità che sarà erogata dal mese successivo a quello di presentazione di questa seconda istanza. Esempio: un lavoratore presenta la domanda il 12 luglio 2017, l’INPS risponde il 10 ottobre, il lavoratore invia la seconda istanza il 20 ottobre. Il primo assegno arriva nel novembre 2017.
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Come detto è prevista la retroattività, perché la legge (comma 179 della Legge di Bilancio 2017) prevede il diritto all’APe Social a partire dal primo maggio 2017. Coloro che hanno i requisiti a partire da questa data, insieme alla prima mensilità riceveranno anche gli arretrati. Esempio: il lavoratore dell’esempio precedente, che ha presentato la domanda definitiva nell’ottobre 2017, se ha il requisito dal primo maggio scorso, in novembre riceverà tutte le mensilità arretrate.
3) Per la seconda domanda, quella di accesso al beneficio (che si compila dopo aver ricevuto la certificazione INPS), bisogna invece selezionare:
Altre Prestazioni – Anticipo Pensione – APE sociale.
Per ogni diversa tipologia di lavoratore, la procedura guida il lavoratore alla compilazione corretta della domanda. La procedura d’invio termina con una ricevuta di presentazione recante numero di protocollo, data e orario di ricevimento.
Attenzione: chi possiede già tutti i requisiti al momento della domanda, può inoltrare le due domande contemporaneamente, ma deve comunque attendere l’esito entro la stessa data generale, ossia il 15 ottobre.
Allegati
All’istanza bisogna allegare le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà, che cambiano a seconda della tipologia di lavoratore.
Disoccupati (lettera a, comma 179 Legge di Bilancio 2017):
- se il lavoratore è stato licenziato: lettera di licenziamento, indicazione del termine della prestazione di disoccupazione;
- in caso di dimissioni: si allega la lettera di dimissioni per giusta causa e si indica il termine della prestazione di disoccupazione;
- se il rapporto è cessato per risoluzione consensuale: bisogna allegare il verbale di accordo stipulato ai sensi dell’articolo 7 della legge 604/1966, e indicare quando è terminato la prestazione di disoccupazione;
- operai agricoli: documentazione probatoria richiamata nei precedenti punti, a seconda della fattispecie, e indicazione della cessazione del rapporto di lavoro.
I caregiver che assistono parenti con handicap grave compilano un’autodichiarazione in cui affermano di assistere e di convivere da almeno sei mesi con il coniuge, anche in unione di fatto, o con il parenti di primo grado. Devono riportare i dati anagrafici dell’assistito, gli estremi del verbale rilasciato dalla Commissione medica che ha riconosciuto l’handicap grave e allegare il relativo documento.
I lavoratori con disabilità devono riportare gli estremi del verbale rilasciato dalle commissioni sanitarie competenti in materia di accertamento dell’invalidità civile, e allegare il relativo documento.
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Per quanto riguarda infine gli addetti alle mansioni gravose, ci vuole un’attestazione del datore di lavoro redatta su apposito modello predisposto dall’INPS reperibile on line sul sito nella sezione “tutti i moduli” – Assicurato/pensionato, e differenziato a seconda che il soggetto sia un lavoratore dipendente del settore privato, del settore pubblico (codice AP116), o un lavoratore domestico (codice AP117).
Il datore di lavoro attesta i periodi di lavoro, il contratto collettivo applicato, le mansioni svolte, il livello di inquadramento, l’applicazione da parte dell’azienda delle voci di tariffa INAIL. Questi dati vanno anche inseriti nella domanda, a cui vanno allegati anche il contratto di lavoro oppure una busta paga. Attenzione: se le mansioni gravose sono svolte presso diversi datori di lavoro, ognuno di questi dovrà produrre la documentazione di propria competenza.
Erogazione APE
L’indennità è erogata mensilmente, su dodici mensilità, è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata sulla base della contribuzione al momento della domanda di accesso, fino a un massimo di 1500 euro lordi.
Pensione precoci
I riferimenti normativi sono il Dpcm 87/2017 e la circolare INPS 99/2017, in attuazione dei commi da 199 a 205 della Legge di Bilancio 2017. Il meccanismo è lo stesso previsto per l’APe Docial: prima domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio, dopo la certificazione INPS istanza definitiva. Anche le scadenze 2017 sono le stesse: 15 luglio per la prima istanza, risposta INPS entro il 15 ottobre, domanda definitiva. Nel 2018, invece la domanda va presentata entro il primo marzo, l’INPS risponde entro il 30 giugno. Anche in questo caso di sono dei limiti di risorse da rispettare (360 milioni di euro per l’anno 2017, 550 milioni di euro per il 2018, 570 milioni per il 2019, 590 milioni dal 2020).
=> Pensione precoci, i requisiti
La domanda si presenta in via telematica o tramite patronati; per l’accesso alla procedura sul sito INPS ci vogliono le credenziali, la procedura è stata aggiornata con i nuovi prodotti WebDom creati per l’invio della domanda di verifica del requisito e per la domanda di pensione anticipata:
- Verifica requisito per accesso pensione anticipata – lavoratori precoci: Gruppo 0007 – Certificazione, sottogruppo 0062 – Diritto a Pensione, tipo 0051 – Lavoratori Precoci.
- Pensione Anticipata – Lavoratori Precoci legge 232/2016: gruppo 0001 – Anzianità/Vecchiaia, sottogruppo 0001 – Pensione di anzianità, tipo 0051 – Lavoratori Precoci.
La documentazione è la stessa prevista per l’APe Social; i lavoratori che svolgono lavori usuranti devono anche dichiarare di aver svolto attività di lavoro dipendente indicando una o più tra le seguenti tipologie: lavoratore impegnato in mansioni particolarmente usuranti di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a, dlgs 67/2011; lavoratore notturno articolo 1, comma 1, lettera b, dlgs 67/2011; lavoratori addetti alla linea catena di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c, dlgs 67/2011; conducente di veicoli di capienza non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera d, dlgs 67/2011. Devono anche allegare la relativa documentazione, e dichiarare di aver svolto le attività usuranti, con l’indicazione dell’esatto arco temporale, per un periodo di tempo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, oppure alla metà della vita lavorativa complessiva.
=> Lavoro gravoso e usurante a confronto
Dopo aver ricevuto la certificazione del diritto a pensione anticipata precoci, si presenta l’istanza vera e propria e il primo assegno è riconosciuto dal mese successivo. Anche in questo caso è prevista la retroattività, non precedente al primo maggio 2017.
Scadenza domande
Le risorse sono limitate. Per l’APE 300 milioni di euro per l’anno 2017, 609 milioni per il 2018, 647 milioni per l’anno 2019, 462 milioni per il 2020, 280 milioni per l’anno 2021, 83 mln il 2022 e di 8 mln di euro per il 2023. Per i Precoci 360 milioni di euro per l’anno 2017, 550 milioni di euro per il 2018, 570 milioni per il 2019, 590 milioni dal 2020. Nel momento in cui questi tetti vengono superati, l’INPS non certifica più il diritto e, in relazione alle domande presentate, posticipa la decorrenza dell’indennità all’anno successivo.
E’ possibile presentare domanda anche dopo la scadenza (il 15 luglio 2017 o il 31 marzo 2018), ma sempre entro il 30 novembre. Nel caso in cui le domande presentate entro la scadenza originaria non esauriscano tutte le risorse, l’INPS prende dunque in considerazione anche le istanze presentate successivamente (solo se arrivano entro il 30 novembre) e comunica l’esito entro il 31 dicembre.
La scadenza del 15 luglio 2017 riguarda tutti coloro che maturano il requisito nel 2017, mentre le finestre 2018 sono differenziate:
- per l’APe Sociale entro fine marzo,
- per i precoci a quota 41 entro il primo marzo.
Per ottenere risposta all’instanza INPS; nel 2018 la scadenza sarà il 30 giugno.
Fonte: decreti 87 e 88 in Gazzetta Ufficiale, circolari INPS 99 e 100