Cambiano le regole sulla tassazione agevolata dei premi di produttività nelle aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro: non più l’innalzamento a 4mila euro del massimale del premio, ma una riduzione del 20% dell’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro, e una decontribuzione totale a carico del lavoratore. La novità è contenuta nell’articolo 55 della legge 50/2017, che sostituisce il comma 189 della legge 208/2015, e riguarda solo i premi riconosciuti sulla base di accordi sindacali sottoscritti a partire dal 24 aprile 2017 (entrata in vigore della manovra bis).
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Il beneficio fiscale sulla produttività prevede l’applicazione di un’aliquota del 10%, sostitutiva di IRPEF e addizionali regionali e comunali, applicabili ai lavoratori del settore privato con un reddito fino a 80mila euro, fino a un premio massimo di 3mila euro. Il premio di risultato deve essere previsto da contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e dai contratti collettivi aziendali stipulati dalle rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria. E’ legato a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili sulla base di criteri definiti dal decreto ministeriale attuativo.
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Nel caso delle imprese che coinvolgono i lavoratori nella gestione del lavoro, la precedente legge prevedeva la possibilità di innalzare il premio di produttività a 4mila euro. Le nuove disposizioni invece prevedono, in luogo di questo incremento, l’applicazione di un’agevolazione contributiva. La riduzione del 20% dell’aliquota per il datore di lavoro si applica ai fini della pensione di vecchiaia, invalidità, e della pensione ai superstiti, su una quota non superiore a 800 euro. Per il lavoratore, sulla medesima quota, è prevista una decontribuzione totale. E’ ridotta sempre del 20% anche l’aliquota contributiva ai fini del calcolo della pensione. Significa che il lavoratore prenderà una pensione più bassa.