Tratto dallo speciale:

APe Social: pensione a rischio

di Barbara Weisz

Pubblicato 21 Aprile 2017
Aggiornato 2 Maggio 2017 10:07

logo PMI+ logo PMI+
APe Social, a pochi giorni dalla partenza mancano chiarimenti e istruzioni: pensione anticipata non scontata neppure per gli aventi diritto.

Conto alla rovescia per l’APe: maggio è alle porte, eppure mancano due decreti attuativi di Riforma Pensioni e persino quello sull’APe social, firmato dal Premier Gentiloni, non è ancora in Gazzetta Ufficiale. Per non parlare dei provvedimenti di prassi, dei moduli e delle procedure per presentare domanda. In base alla legge (comma 179/2016), l’anticipo pensionistico dovrebbe partire il prossimo primo maggio: appuntamento sempre più difficile da rispettare, visti i ritardi sul piano attuativo.

=> APe social: il decreto attuativo

APe Social

Prevedibilmente, le istruzioni INPS per l’APe Social usciranno subito dopo. Resta il fatto che, ai lavoratori che intendono agganciare questa nuova possibilità di pensione anticipata, resterà poco tempo per presentare la domanda, soprattutto in considerazione delle finestre temporali previste dal decreto (in base alle anticipazioni):

  • chi matura i requisiti entro fine 2017 deve fare domanda entro entro il 30 giugno 2017.
  • chi matura i requisiti entro fine 2018 dovrà fare domanda entro entro il 30 marzo 2018.

La domanda va dunque presentata nella finestra indicata anche se i requisiti si maturano in un momento successivo, purché entro l’anno. Esempio: un lavoratore disoccupato, che finisce di prendere il sussidio nel luglio 2017, in presenza degli altri requisiti (30 anni di contributi, 63 anni di età), avrà diritto all’APe social a partire da ottobre 2017 (dopo tre mesi dal termine della NASpI). Ma deve comunque fare domanda entro il 30 giugno 2017, specificando che la richiesta decorre dal successivo mese di ottobre.

Attenzione: in presenza di tutti i requisiti non è detto che la richiesta venga accettata. C’è un limite di risorse (300 milioni per il 2017, 609 per il 2018, 647 per il 2019, 462 milioni per il 2020, 280 mln per il 2021, 83 mln per il 2022, 8 mln per il 2023) nel momento in cui vengono superate, la decorrenza del trattamento parte dal 2018.

Criteri di accettazione

Dovendo effettuare una scelta in base alle risorse rimaste, l’INPS procederà valutando come prioritari due fattori:

  • il momento della maturazione del diritto (si privilegia chi è più prossimo alla pensione);
  • a parità di condizioni, l’ordine cronologico di invio domanda (chi arriva prima).

Dunque, un meccanismo che rende più che mai urgente la pubblicazione dei decreti, senza i quali è difficile scegliere se aderire o meno a una misura di prepensionamento che prevede un meccanismo non semplicissimo e complessi calcoli per valutarne la convenienza (ad esempio, da parte di coloro che sono vicini anche alla pensione anticipata). Quando il decreto sarà noto, l’INPS metterà comunque online il simulatore APe, strumento utile per chi deve decidere se presentare domanda.

=> Decreto APe social: i nuovi requisiti

Ancora da chiarire

Ci sono poi una serie di dubbi che devono ancora essere chiariti con i decreti attuativi: per esempio, non è certo se anche per l’APe social sarà necessario il requisito dei tre anni e sette mesi al massimo dalla pensione di vecchiaia (richiesta per l’APe volontaria). Il testo della Legge non fa uno specifico riferimento a questa requisito, che però è invece indicato dall’INPS, e che secondo le anticipazioni potrebbe essere previsto dal decreto attuativo. Altro dubbio: l’APe social prevede un assegno massimo di 1500 euro. Sopra questa cifra, con ogni probabilità sarà comunque possibile prendere il trattamento, restituendo però a rate la parte in eccesso (con lo stesso meccanismo previsto per l’APe volontaria). Ma anche qui, per il momento è un’ipotesi, per avere certezze bisogna aspettare il testo del decreto.