Il tasso annuo nominale del prestito pensionistico APe sarà intorno al 2,75%, il livello potrà essere aggiornato ogni due o tre mesi in base all’andamento del mercato, sembra probabile che non molte fra le grandi banche aderiranno alla convenzione: sono queste le ultime novità sul dibattito fra Governo e banche per chiudere l’intesa sulle condizioni del prestito previsto dalla Riforma Pensioni.
Il decreto attuativo, che conterrà tutti i dettagli sull’APe volontaria, è atteso a breve, visto che la misura dovrà essere operativa a partire dal prossimo primo maggio. Lo prevede il testo della Legge di Stabilità (comma 166), in base al quale l’APe è istituito in via sperimentale dal primo maggio 2017 al 31 dicembre 2018, e lo ha confermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, assicurando che le tempistiche verranno rispettate.
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In base alle ultime anticipazioni, il Tan, tasso annuo nominale, come detto sarà fissato a 2,75%. Ricordiamo come funziona il meccanismo dell’APe volontaria. Il lavoratore chiede di accedere all’APe nel momento in cui è in possesso dei seguenti requisiti: 63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo tre anni e sette mesi al conseguimento della pensione di vecchiaia, un assegno maturato pari ad almeno 1,4 volte il minimo. Presenta una prima domanda all’INPS, che fornisce un attestato di diritto alla prestazione con il quale si può presentare la domanda vera e propria, utilizzando modulistica e procedure che saranno previste dal decreto in arrivo. La domanda contiene anche l’indicazione del soggetto scelto per il finanziamento. L’Ape, come noto, è un prestito, che viene finanziato da una banca, ma erogato al lavoratore dall’INPS. Nella domanda andrà specificata anche la compagnia assicurativa con cui stipulare la polizza di copertura dal rischio di premorienza: la restituzione del prestito è prevista in rate ventennali, sulla pensione vera e propria. La polizza copre il rischio di decesso del pensionato prima della restituzione, per cui questa eventualità non ha alcun impatto su eventuali pensioni ai superstiti ( quali di conseguenza non devono proseguire con le rate di restituzione).
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Anche sui termini dell’assicurazione sono al lavoro i tecnici, che devono definire il costo del premio assicurativo: si parla di un valore intorno al 29%. Infine, sul prestito si paga una commissione di accesso al Fondo di Garanzia, che copre l’80% dei rischi legati al finanziamento (mancato rispetto delle rate, premorienza, fallimento dell’assicurazione): si parla di una percentuale fra l’1 e il 2%.
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Si tratta di livelli che dovrebbero consentire il rispetto del costo totale del prestito originariamente previsto, tra il 4,6 e il 4,7% per ogni anno di anticipo, ipotizzando un anticipo pari all’85% della pensione e la detrazione fiscale del 50% della quota interessi e premio. Tutti i dettagli saranno contenuti nelle convenzioni con ABI (banche italiane) e ANIA (assicurazioni), su cui si stanno svolgendo gli ultimi negoziati. Ricordiamo che in vista, oltre al decreto attuativo sull’Ape volontaria, c’è anche quello sull’Ape social, che è completamente a carico dello stato (quindi non ci sono rate da restituire), è accessibile a determinate condizioni (sono individuate categorie specifiche di aventi diritto: disoccupati, lavoratori che assistono parenti con handicap grave, lavoratori disabili almeno al 74%, addetti a mansioni gravose), e partirà sempre il primo maggio.