Voucher lavoro con importo maggiorato a da 15 euro se a utilizzarli è un’impresa (resta da 10 euro per le famiglie), tetto al reddito annuo da lavoro accessorio ridotto a 5mila euro (resta 2mila euro per singolo committente), limite di ore di lavoro per singolo committente pari a 50 al mese, oltre le quali scatta l’assunzione a tempo indeterminato. Alla Commissione Lavoro della Camera è stato depositato il testo sulla riforma dei buoni lavoro – che, se approvata, eviterebbe il referendum – sintetizzata in un testo unico, che raccoglie 11 diverse proposte di legge.
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Limiti
Si possono pagare in voucher disoccupati (anche extracomunitari con permesso di soggiorno senza lavoro da oltre sei mesi), pensionati, giovani sotto i 25 anni, disabili e soggetti in comunità di recupero. Niente buoni lavoro nelle imprese con dipendenti, limiti più stringenti per le pubbliche amministrazioni, che potranno utilizzare i voucher solo per fronteggiare eventi straordinari, come le calamità naturali.
L’utilizzo dei voucher lavoro viene dunque limitato alle seguenti categorie: piccoli lavori domestici, compresa l’assistenza domiciliare a bambini e anziani, insegnamento privato supplementare, piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione, manifestazioni sportive senza finalità di lucro. In Agricoltura, voucher consentiti per vendemmia e raccolte stagionali effettuate da pensionati o giovani con meno di 25 anni.
Adempimenti
I committenti non imprenditori potranno acquistare i buoni online o presso le rivendite autorizzate. Gli imprenditori potranno effettuare gli acquisti esclusivamente attraverso modalità telematiche e comunicare l’utilizzo dei buoni almeno 60 minuti prima dell’utilizzo della prestazione alla sede territoriale dell’ispettorato del lavoro, come prevede il decreto dell’autunno scorso.
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Gli obblighi di comunicazione, se violati, comportano multe da 400 a 2.400 euro, mentre per i casi di utilizzo improprio scatta una sanzione da 600 a 3.600 euro.
Riforma voucher
Il calendario parlamentare del provvedimento è abbastanza fitto, anche in considerazione dell’esigenza di approvazione in tempo per evitare il referendum, che chiede l’abolizione del buoni lavoro, e sarà fissato fra il 15 aprile e il 15 giugno. Il testo di riforma è in commissione Lavoro alla Camera, mercoledì 15 marzo il termine per gli emendamenti. Critica la a segretaria generale del sindacato confederale Cgil, che promuove il referendum:
«si sta facendo un’operazione che prova a depotenziare il referendum e non ad affrontare il tema. Mi pare si stia seguendo la strada dell’indebolimento e non di una soluzione drastica».