Al via il terzo bando per l’Innovation Fund della Digital News Initiative di Google che finanzia progetti innovativi di editori e professionisti dell’informazione digitale in tutta Europa: il Fondo per l’innovazione ha previsto risorse per 150 milioni in tre anni, di cui poco più di 50 sono già stati erogati con le prime due edizioni. Le domande 2017 si possono inviare dal 2 marzo al 20 aprile.
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Le domande riguardano il solo accesso alle risorse dell’Innovation Fund. Sulla pagine web dell’iniziativa è disponibile il form da compilare e inviare digitalmente. Possono partecipare singoli giornalisti, enti, imprese. Requisiti:
- singoli partecipanti – residenza UE o paese EFTA, maggiore età, nessun legame con Google o con il progetto DNI;
- associazioni, università, enti non profit, partnership, imprese – registrate o con sede centrale o incorporate in organizzazioni in UE o EFTA.
Possono partecipare anche coloro che avevano fatto domanda nel 2015 e 2016. I progetti devono essere in fase di pre-lancio, richiedere un finanziamento massimo di due anni, promuovere lo sviluppo del giornalismo online e della produzione di notizie (deve trattarsi di informazione, esclusi social media e piattaforme pubblicitaria), essere innovativi.
Se il progetto è collaborativo, coinvolgendo più professionisti o realtà, è classificato nel seguente modo:
- prorotipo: fino a 50mila euro;
- medio: fra 50mila e 300mila euro;
- grande: fra 300mila e 1 milione di euro.
Fino a 50mila euro, il finanziamento copre l’intera spesa, per importi superiori parte da 50mila euro e arriva fino a un importo pari alla cifra più bassa fra il 70% dei costi e il tetto massimo per la propria fascia (300mila o 1 milione). I progetti vengono valutati in base a impatto sul settore dell’informazione, portata innovativa e utilizzo di tecnologie, fattibilità.
Ecco la distribuzione europei dei progetti selezionati nel 2016:
Il supporto finanziario è solo uno dei tre pilastri su cui è costruita la Digital News Initiative. Il progetto si concentra anche sullo sviluppo di prodotto, attraverso un “product working group“, e su training e ricerca con investimenti per giornalisti e redazioni (es.: aggiornamento piattaforma Google Trends, fondi per computer assisted reporting, data driven insights).