Ecco i minimi 2017 e aliquote contributive per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata e per i dipendenti non agricoli che versano i contributi alla gestione separata: le regole applicative e le tabelle sui contributi INPS sono contenute nella circolare 12/2017. La premessa è la seguente: l’indice dei prezzi al consumo è negativo (-0,1%), ma la variazione non si applica alle aliquote contributive per effetto della legge di Stabilità 2016, in base alla quale l’indice di adeguamento delle pensioni non può comunque essere inferiore a zero.
=> Pensioni 2017 ferme, i minimi INPS
Per i dipendenti non agricoli autorizzati alla prosecuzione volontaria con decorrenza compresa entro la fine del 1995 l’aliquota è confermata al 27,87%. Per i contributori autorizzati in data successiva, l’aliquota 2017 è del 33%. I parametri 2017:
- retribuzione minima settimanale: 200,76;
- prima fascia di retribuzione annuale oltre la quale è prevista l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva dell’1% (art. 3 L. 438/92): 46mila 123,00;
- massimale da applicare ai prosecutori volontari titolari di contribuzione non anteriore al 1° gennaio 1996 o che, avendone il requisito, esercitino l’opzione per il sistema contributivo: 100mila 324 euro.
Nella circolare INPS sono dettagliati anche importi e aliquote riferiti agli anni precedenti, dal 1997 al 2016.
Per quanto riguarda la gestione separata, le aliquote sono pari al 25% per i professionisti e al 32% per collaboratori e figure assimilate. Il minimale contributivo 2017 è di 15mila 548 euro. Ecco di conseguenza quali sono gli importi minimi dei contributi INPS per la gestione separata:
- professionisti: 323,92 euro mensili, 3mila 887 su base annua.
- altri iscritti: 414,62 su base mensile, 4mila 975,44 su base annua.
I lavoratori autonomi che hanno contribuzione sia come professionista sia come collaboratore, versano i contributi alla gestione alla quale hanno contribuito maggiormente nelle ultime 156 settimane.
Per quanto riguarda artigiani e commercianti, ecco le aliquote 2017 sono rispettivamente pari a 23,55% e 23,64%. Nel caso in cui il lavoratore abbia meno di 21 anni, le aliquote scendono al 20,55% per gli artigiani e al 20,64% per i commercianti.
Gli importi minimi, in entrambi i casi, variano a seconda delle otto fasce di reddito. La tabella:
Reddito | Contribuzione mensile artigiani |
Contribuzione artigiani under 21 |
Contribuzione commercianti |
Contribuzione commercianti under 21 |
Fino a 15mila 548 euro | 305,13 | 266,26 | 306,30 | 267,43 |
da 15.549 a 20.644 euro | 355,15 | 309,91 | 356,51 | 311,27 |
da 20.645 a 25.740 euro | 455,16 | 397,18 | 456,90 | 398,92 |
da 25.741 a 30.836 euro | 555,17 | 484,45 | 557,29 | 486,57 |
da 30.837 a 35.932 euro | 655,18 | 571,72 | 657,68 | 574,22 |
da 35.933 a 41.028 euro | 755,19 | 658,99 | 758,08 | 661,87 |
da 41.029 a 46.122 euro | 855,18 | 746,24 | 858,45 | 749,51 |
da 46.123 euro | 905,16 | 789,86 | 908,62 | 793,32 |