Il cumulo gratuito dei contributi previsto dalla riforma pensioni inserita in Legge di Stabilità 2017 riguarda un’ampia platea di lavoratori, dipendenti e autonomi, compresi i professionisti iscritti agli ordini (dopo una prima loro esclusione). Restano invece fuori coloro che già percepiscono una pensione.
Vediamo esattamente quali categorie di lavoratori non riescono ad accedere al nuovo cumulo contributi in Riforma Pensioni a fronte dell’eliminazione di alcuni paletti, ad esempio la possibilità di utilizzare lo strumento anche ai fini del conseguimento della pensione di anzianità.
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Innanzitutto, grazie all’ultima versione della legge, anche gli iscritti alle casse previdenziali dei professionisti possono accedere al nuovo cumulo, aperto inoltre a tutte le gestioni INPS, anche dei lavoratori autonomi. Quindi, sono inclusi dal cumulo avvocati, notai, architetti, commercialisti, veterinari, consulenti del lavoro, psicologi, infermieri, giornalisti, agenti e rappresentanti di commercio, dipendenti dell’agricoltura, attuari, chimici, agronomi e forestali, geologi, medici, odontoiatri, biologi, periti industriali, geometri, ragionieri. Insomma, tutti gli iscritti alle categorie che hanno una cassa previdenziale privata.
Hanno la possibilità di utilizzare questo strumento, inoltre, gli iscritti all’INPS, alla gestione separata e alle forme sostitutive dell’Ago, assicurazione generale obbligatoria (ad esempio, Inpdai o Enpals).
Unico paletto: il cumulo non è consentito nel caso in cui l’interessato percepisca già un trattamento di pensione. Per il resto, invece, la platea è allargata, perché decade il precedente impedimento che limitava il cumulo contributi alle pensioni di vecchiaia.
La Legge di Stabilità estende il diritto anche alla maturazione della pensioni di anzianità, quindi 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Viene eliminato il paletto precedentemente previsto in base al quale il pensionato non doveva essere in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico. E viene introdotta la possibilità a determinate condizioni, di passare dalla ricongiunzione o totalizzazione dei contributi alla nuova possibilità di cumulo.