Crisi nera per i professionisti: i redditi tra il 2007, anno di inizio della crisi economica, e il 2014 sono crollati a picco con un reddito medio degli iscritti alle Casse previdenziali in flessione, in termini reali, del -18,35%. È quanto emerge dal V Rapporto dell’Adepp, Associazione degli enti previdenziali privati che conta 1.469.637 iscritti, presentato in questi giorni a Roma.
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Reddito per categoria
Ad essere in crisi sono soprattutto alcune categorie di professionisti quali: biologi, consulenti del lavoro, notai, psicologi, avvocati, infermieri e architetti. Il reddito medio è stato calcolato ponderando i redditi medi per regione comunicati da ciascun Ente per il numero degli iscritti appartenenti a ciascuna regione.
Analisi territoriale
Le cose peggiorano ulteriormente se il professionista lavora al Sud e più in particolare in Calabria, dove si guadagna il -65% rispetto a colleghi della Lombardia. Lo si evince dall’indicatore di disparità per regione creato ad hoc dagli analisti Adepp con lo scopo di rappresentare coerentemente i dati su base regionale e di creare una certa comparabilità tra le analisi. Tale indicatore fornisce un’indicazione della distanza tra il valore assoluto dei redditi medi prodotti dai liberi professionisti della regione Lombardia (Regione con il più alto livello di redditi medi, Trentino Alto Adige escluso, e con un ruolo trainante per l’intera economia nazionale) e il valore assoluto dei redditi prodotti dagli iscritti delle altre regioni.
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Gap uomo donna
Il rapporto distingue tra redditi percepiti dalla popolazione dei professionisti di sesso maschile e quelli di sesso femminile. In questo secondo caso si nota che le differenze tra i redditi medi siano meno accentuate, pur rimanendo significative. Entrando nel dettaglio della disparità tra i sessi, nel periodo 2010-2014 questo risulta cresciuto nella maggior parte delle Regioni mentre è stabile in Liguria e in Emilia Romagna. In Campania, Lazio, Liguria e Valle d’Aosta le professioniste guadagnano un reddito medio compreso tra il 51,6% e il 55% del reddito dichiarato dai loro colleghi maschi, nelle altre regioni i valori dell’indicatore risultano compresi tra il 55% e il 68,1%.
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Analisi generazionale
Ne 2014 le fasce d’età con i redditi medi più elevati sono state quelle comprese tra i 50 anni e i 65 anni, quelle più povere sono quelle comprese tra i 25 e i 40 anni d’età. In particolare, i professionisti con il reddito minore in assoluto sono gli iscritti under 30.
Fonte: Adepp.