Meno pensionati ma spesa previdenziale più alta a causa di un importo medio annuo più alto degli assegni, nonostante restino numerosi (40,3%) i trattamenti mensili sotto i mille euro, soprattutto fra le donne: sono i principali dati del rapporto ISTAT su “Trattamenti pensionistici e beneficiari“.
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Nel 2014 la spesa complessiva per le pensioni è stata pari a 277,0672 miliardi di euro, in aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sul PIL è cresciuta di 0,2 punti percentuali, dal 16,97% del 2013 al 17,17% del 2014. Il numero di pensionati, invece, è sceso a quota 16,3 milioni, circa 134mila in meno rispetto al 2013. Il motivo per cui la spesa aumenta in presenza di un più basso numero di titolari di prestazioni è un aumento dell’assegno previdenziale medio, pari a 11mila943 euro all’anno, 245 euro in più rispetto al 2013 (+2,1%). Calcolando che uno stesso pensionato può sommare più trattamenti previdenziali, l’importo medio sale a 17mila 40 euro all’anno, 403 euro in più rispetto al 2013.
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Ecco i dati precisi: il 40,3% dei pensionati percepisce un assegno inferiore a mille euro al mese, il 39,1% è tra mille e 2mila euro, il 14,4% riceve tra 2mila e 3mila euro, mentre la quota di chi supera i 3mila euro mensili è pari al 6,1% (4,7% tra 3mila e 5mila euro, 1,4% oltre i 5mila euro). Resta alto il gap fra donne e uomini: le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono in media 14mila283 euro, contro i 20mila135 euro degli uomini. La metà delle donne, 49,2%, riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo, 30,3%, degli uomini.
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Altro dato rilevante: coloro che sono andati in pensione nel 2014 hanno un reddito previdenziale inferiore a quello dei colleghi anziani, 13mila 965 euro contro i 17mila 146 di coloro che apercepivano già una pensione nel 2013. E’ pari al 66,7% il numero dei pensionati titolari di una sola pensione, mentre un quarto (il 25,4%), ne percepisce due e il 7,8% è titolre di almeno tre diversi pensioni.
Per quanto riguarda le tipologie di trattamento, la netta maggioranza è rappresentata dalle pensioni di vecchiaia, che assorbono il 70% della spesa pensionistica totale. Seguono le pensioni ai superstiti (14,9%), i trattamenti assistenziali (8%), mentre è più contenuto il peso delle pensioni di invalidità (5,6%) e delle indennitarie (1,6). Infine, la suddivisione geografica: il 47,7% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,4% nelle regioni del Centro e il restante 31,9% nel Mezzogiorno.