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In pensione anticipata con la previdenza complementare: novità 2025

di Barbara Weisz

18 Dicembre 2024 15:57

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In Manovra entra l'opzione per sfruttare i versamenti alla previdenza complementare per raggiungere l'importo soglia della pensione anticipata contributiva.

Fra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, nel capitolo pensioni spunta una nuova opzione che era stata avanzata inizialmente proposta ma poi non inserita nel ddl della Manovra.

Consente a chi ha iniziato a versare dal 1996 e intende ritirarsi a 64 anni con la pensione anticipata contributiva di valorizzare i versamenti alla previdenza complementare per agganciare l’importo soglia necessario per uscire con questa formula dal mondo del lavoro, ossia un assegno di pensione pari ad almeno tre volte il trattamento minimo INPS.

Pensione anticipata contributiva con la previdenza integrativa

Questa novità è stata inserita in Manovra 2025 in sede parlamentare. Esercitando la nuova opzione, i dipendenti del pubblico e del privato possono ottenere una corsia preferenziale per l’uscita anticipata dei contributivi puri.

Tuttavia, il nuovo strumento non dà diritto al cumulo tra versamenti obbligatori e integrativi ai fini della maturazione del requisito minimo dei 20 anni, ma serve solo ad agganciare quello relativo all’importo soglia.

L’opzione consente in parole semplici di valorizzare i versamenti alla previdenza integrativa per maturare un assegno di importo minimo tale da soddisfare il requisito di legge e poter andare in pensione anticipata contributiva a 64 anni. Il lavoratore può scegliere se utilizzare o meno lo strumento, presentando la relativa domanda.

Pensione di vecchiaia con i versamenti integrativi per i dipendenti PA

Nel testo del disegno di legge della Manovra 2025 c’è anche un’altra misura simile che riguarda però i soli dipendenti pubblici. Consente in questo caso di maturare il diritto alla pensione di vecchiaia, esclusivamente sotto il profilo dell’importo soglia, e sempre utilizzando i versamenti alla previdenza complementare.

Per calcolare la pensione, poi, si utilizzano i coefficienti di trasformazione previsti al momento del pensionamento.

In tutti i casi, le forme di previdenza complementare dovranno mettere a disposizione degli iscritti che presentano la domanda di esercizio di tale opzione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile.