Decontribuzione Sud prorogata in Legge di Bilancio 2025

di Barbara Weisz

17 Dicembre 2024 14:24

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Decontribuzione Sud in Manovra 2025: scontro INOS del 25% per dipendenti a tempo indeterminato ma incompatible con le assunzioni agevolate del DL Coesione.

Ricompare la misura Decontribuzione Sud per le PMI del Mezzogiorno con dipendenti a tempo indeterminato, anche se lo sconto per i datori di lavoro sarà meno favorevole: un emendamento alla Legge di Bilancio 2025 ripropone il beneficio fiscale anche per i prossimi anni, ma con aliquota che scende al 25% e consueto meccanismo di decalage.

Come funziona la Decontribuzione Sud 2025

La decontribuzione si applica ai datori di lavoro privati che rientrano nella definizione di micro, piccole o medie imprese, si trovano nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, e che hanno dipendenti a tempo indeterminato.

Misura dell’esonero

  • anno 2025: il 25% dei complessivi contributi previdenziali, per un importo massimo di 145 euro su base mensile per 12 mensilità per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2024;
  • anni 2026 e 2027: lo sconto scende al 20% per cento fino a un importo massimo di 125 euro al mese per ogni assunto al 31 dicembre dell’anno precedente;
  • anno 2028: il taglio è sempre del 20% ma il massimale per lavoratore scende a 100 euro;
  • anno 2029: si riducono sia l’aliquota agevolativa, al 15%, sia l’importo massimo, a 75 euro.

Contratti e settori esclusi

Sono esclusi i datori di lavoro domestico e il settore agricolo, i contratti di apprendistato, gli enti pubblici economici (compresi gli ex IACP, istituti autonomi case popolari), enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione, ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, aziende speciali costituite anche in consorzio, consorzi di bonifica e industriali, enti morali, enti ecclesiastici.

Incumulabilità con assunzioni agevolate del DL Coesione

L’esonero contributivo sembrava destinato a non essere prorogato, anche perché nel frattempo sono intervenuti nuovi incentivi del Decreto Coesione come il Bonus Giovani, Bonus Donne, Bonus Zes under 35.

E in effetti il beneficio fiscale è alternativo (in quanto non cumulabile) con quelli del decreto Coesione. Ovvero gli esoneri contributi al 100% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025 di giovani fino a 35 anni di età, con un tetto massimo di 500 euro mensili, oppure di donne disoccupate o di over 35 nella ZES unica (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), in entrambi i casi con limite a 650 euro al mese.

La decontribuzione del Decreto Coesione prevede aliquote e massimali più alti ma si applica solo alle nuove assunzioni, mentre la Decontribuzione SUD si applica all’intera forza lavoro aziendale a tempo indeterminato.