Entra nel vivo l’iter al Senato del Ddl Lavoro: in commissione le votazioni sugli emendamenti con l’obiettivo di arrivare in Aula in tempi rapidi. La relatrice, Paola Mancini, si dice «fiduciosa che dopo un’ampia e significativa discussione in commissione Lavoro si approdi in Aula dal 9 dicembre».
Il provvedimento è già stato approvato alla Camera e, in mancanza di modifiche a Palazzo Madama non necessiterebbe di un nuovo passaggio a Montecitorio.
La maggioranza punta a questo obiettivo, anche se sono molteplici le disposizioni della norma che non incontrano il favore delle opposizioni, che di conseguenza puntano invece ad apportare modifiche.
Disegno di Legge Lavoro: cosa prevede
Fra le misure maggiormente rilevanti, spicca l’assenza ingiustificata equiparata alle dimissioni, il nuovo contratto misto che consente ai professionisti di applicare il regime forfettario pur avendo un rapporto di lavoro dipendente con la stessa azienda, e novità su cassa integrazione, lavoro in somministrazione, apprendistato e sospensione dei termini tributaria per le libere professioniste in gravidanza.
Nuovo contratto misto
Per quanto riguarda il contratto misto, viene fondamentalmente introdotta una nuova eccezione al divieto di applicare il regime forfettario in presenza di un rapporto di lavoro dipendente con il principale committente.
Il professionista può pagare le tasse con il regime forfettario in caso di assunzione part-time a tempo indeterminato con orario di lavoro compreso fra il 40 e il 50% del tempo pieno, stipulata contestualmente al rapporto di lavoro autonomo, in un’azienda fino a 250 dipendenti.
Assenza ingiustificata equivalente alle dimissioni
Sull’assenza ingiustificata, se il lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo superiore a quello massimo indicato dal contratto collettivo di lavoro, oppure per più di 15 giorni, si considera dimissionario. E non ha quindi diritto alla Naspi. La legislazione precedente prevedeva in questi casi il licenziamento da parte dell’azienda, e il conseguente accesso agli ammortizzatori sociali.
Sospensione termini per professioniste in gravidanza
Non più solo in caso di malattia, incidente, ricovero, o interruzione di gravidanza, ma anche in altre situazioni legate alla nascita o alla presenza di un figlio, scatta la sospensione dei termini tributari per i liberi professionisti. E’ un’estensione delle tutele per chi, a causa di un evento legato alla salute, risulta impossibilitato a rispettare scadenze fiscali per contro di un cliente.
Per la precisione, si interrompono per 60 giorni le scadenze anche in caso di gravidanza, stop alle scadenze fra l’ottavo mese di gestazione e il trentesimo giorno successivo al parto. E viene ampliata la casistica relativa ai ricoveri d’urgenza per infortunio o malattia grave dei figli minorenni.
Altre novità su stagionali, periodo di prova, smart working e somministrazione
Viene ampliato il novero dei lavori stagionali ricomprendendo, oltre a quelli legate a settori appunto stagionali (come la ricezione turistica), anche le attività che servono a soddisfare esigenze tecnico-produttive o collegate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa.
Nuovi paletti al periodo di prova nei contratti a termine, che se il contratto è inferiore a sei mesi non può superare i 15 giorni, mentre per i rapporti di lavoro più lunghi il periodo massimo è di 30 giorni. La regola è sostanzialmente un giorno per ogni quindici di calendario a partire dalla data di inizio del rapporto di lavoro. I contratti collettivi possono prevedere regole migliorative.
C’è un nuovo adempimento per il lavoro agile, nel senso che le comunicazioni al ministero con i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e fine dello smart working, vanno effettuate entro cinque giorni.
Infine, diverse novità sul lavoro in somministrazione: se il lavoratore è assunto dall’agenzia per il lavoro a tempo indeterminato viene escluso dal tetto massimo del 30% dei contratti in somministrazione. Esclusione anche per lavoratori stagionali e start up. Non è più necessaria la causale sui contratti a termine per lavoratori disoccupati o svantaggiati.