Brutte notizie per i nuovi nuovi pensionati dal 1° gennaio 2025: i coefficienti di trasformazione per il biennio 2025-2026 sono meno favorevoli di quelli attuali e di conseguenza l’assegno effettivo si riduce rispetto a quello che avrebbero preso uscendo entro il 31 dicembre 2024.
I nuovi coefficienti sono più bassi del 1,5-2,18% a seconda dell’età del pensionamento. Per fare un esempio, con un montante contributivo di 300mila euro, chi va in pensione nel prossimo biennio a 67 anni perde 350 euro all’anno.
Vediamo in dettaglio, con esempi pratici, quanto si prende di pensione anno per anno e quanto si perde.
I coefficienti di trasformazione per calcolare la pensione
I coefficienti di trasformazione sono valori che si utilizzano per determinare la pensione maturata, applicandoli al montante contributivo. Vengono rielaborati ogni due anni e dipendono dall’andamento delle aspettative di vita.
Sono stati introdotti nel 2009 e, con l’unica eccezione del 2022 (che ha temporaneamente incamerato l’effetto del Covid), tutte gli aggiornamenti biennali hanno comportato una riduzione. Il meccanismo è tale per cui con l’aumentare delle aspettative di vita, in considerazione del fatto che si stima un periodo più lungo di percezione della pensione, diventano meno favorevoli i coefficienti di trasformazione.
Il calcolo della pensione nel sistema contributivo
I coefficienti di trasformazione riguardano esclusivamente la quota di pensione valorizzata con il sistema contributivo. Ecco come si effettua per questa quota il calcolo pensione:
- la retribuzione annua pensionabile va moltiplicata per l’aliquota di computo (pari al 33% per i lavoratori dipendenti;)
- poi va rivalutata con il coefficiente di capitalizzazione aggiornato dall’ISTAT in base all’andamento dell PIL degli ultimi cinque anni;
- infine, alla cifra così ottenuta (il montante contributivo) si applica il coefficiente di trasformazione relativo all’età anagrafica del momento in cui si va in pensione.
Più è alta l’età e più risulta favorevole il coefficiente.
I nuovi coefficienti di trasformazione 2025-2026
Ecco quali sono i coefficienti contenuti nel Decreto del Ministero del Lavoro n. 436/2024, che si applicano nel biennio 2025-2026 e servono per sapere quanto si prenderà di pensione lorda mensile. Nella seconda tabella, c’è il confronto rispetto a quelli 2023-2024.
Età | Coefficiente di trasformazione 2025-2026 |
57 anni | 4,204% |
58 | 4,308% |
59 | 4,419% |
60 | 4,536% |
61 | 4,661% |
62 | 4,795% |
63 | 4,936% |
64 | 5,088% |
65 | 5,250% |
66 | 5,423% |
67 | 5,608% |
68 | 5,808% |
69 | 6,024% |
70 | 6,258% |
71 | 6,510% |
Età | Coefficiente di trasformazione 2023-2024 |
57 anni | 4,270% |
58 | 4,378% |
59 | 4,493% |
60 | 4,615% |
61 | 4,744% |
62 | 4,882% |
63 | 5,028% |
64 | 5,184% |
65 | 5,362% |
66 | 5,531% |
67 | 5,723% |
68 | 5,931% |
69 | 6,154% |
70 | 6,395% |
71 | 6,655% |
L’impatto sulle pensioni
Facciamo alcuni esempi pratici di lavoratori che si ritirano a 67 anni, età della pensione di vecchiaia:
- con un montante retributivo di 300mila euro, nel 2024 avrebbe avuto diritto ad una pensione di 17.169 euro mentre nel 2025-2026 riceverà un assegno di 16.824 euro;
- con montante contributivo di 400mila euro, rispetto ai 22.892 euro di pensione annua che avrebbe ricevuto nel 2024, il prossimo anno otterrà 22.432 euro annui.
Attenzione: i nuovi coefficienti si applicano a chi va in pensione dal primo gennaio 2025 e non a coloro che sono già in pensione, per i quali l’assegno continua a essere versato in base ai coefficienti maturati al momento del pensionamento.