È stata pubblicata la nuova edizione 2023/24 di Eduscopio, classifica nazionale che rivela quali scuole superiori preparano meglio agli studi universitari o all’ingresso nel mondo del lavoro dopo il diploma.
Un valido strumento per orientare gli studenti e le loro famiglie nella scelta della scuola da frequentare dopo la terza media, ideato dal gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli e basato sui dati relativi a circa 1.326.000 diplomati italiani in 7.850 indirizzi di studio, nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.
Dal report emerge come il tasso di occupazione a due anni dal diploma sia salito al 35%, vale a dire cinque punti in più rispetto al 2020, mentre a calare è la quota di diplomati tecnici e professionali che decidono di proseguire gli studi iscrivendosi all’università.
Per quanto riguarda i migliori punteggi acquisiti dalle scuole italiane, la prima posizione è occupata dal liceo scientifico Nervi-Ferrari di Morbegno (Sondrio).
In Lombardia i migliori tecnici si trovano nelle province di Bergamo e Brescia: il Rubini di Romano di Lombardia, il Marzoli di Palazzolo sull’Oglio e il Castelli di Brescia. A Milano, tra i licei spiccano il Sacro Cuore e il Berchet, entrambi istituti paritari, ma tra le migliori scuole compaiono anche il Salvatore Quasimodo di Magenta e il Casiraghi di Cinisello Balsamo.
A Roma i licei classici in prima e seconda posizione sono il Visconti e il Terenzio Mamiani, seguiti dal Torquato Tasso, mentre nel Lazio tra i licei scientifici spicca il Righi seguito dal Vito Volterra di Ciampino e dal Cavour sempre nella Capitale. Gli istituti tecnici con i punteggi più alti, infine, sono il Leonardo Da Vinci per l’indirizzo tecnico-economico e l’istituto Tor Carbone per il comparto dei servizi.
A Torino, il primo in classifica tra i licei classici è il Gioberti, il Cavour al secondo. Fra i licei scientifici spicca l’Altiero Spinelli, l’Agnelli e il Galileo Ferraris. Fra gli istituti tecnici tecnologici, il Vallauri di Fossano.
A Napoli, tra i licei classici il primo posto va al Convitto Vittorio Emanuele II, seguito dallo Jacopo Sannazaro e dall’Umberto I. Tra gli scientifici, il Convitto Vittorio Emanuele II, il Giuseppe Mercalli e l’Arturo Labriola.