L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha reso noto, con la nota prot. 2545394/2024 pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro, il tasso di capitalizzazione relativo all’anno 2024 per la rivalutazione dei montanti contributivi ai fini del calcolo delle pensioni decorrenti dal 1° gennaio 2025.
Chi andrà in pensione dal 1° gennaio godrà di un adeguamento di oltre il 3,6%, in netto aumento rispetto al 2,3% dello scorso anno. Il nuovo coefficiente di rivalutazione è infatti pari a 1,036622, calcolato a partire da un tasso medio annuo composto di variazione del PIL negli ultimi cinque anni chenè risultato essere pari a 0,036622.
Rivalutazione montante contributivo per le pensioni 2025
Nel sistema contributivo, la pensione si basa sul montante contributivo, ovvero la somma dei contributi versati durante la vita lavorativa, rivalutati annualmente in base al tasso di capitalizzazione.
A cadenza annuale è prevista poi l’applicazione di uno specifico tasso di adeguamento all’inflazione per il valore di ciascun montante individuale, influenzando direttamente l’importo delle future pensioni nel sistema contributivo.
Come si calcola il tasso di capitalizzazione
Il tasso di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi è regolato dall’articolo 1, comma 9, della Legge n. 335/1995.
Si basa sulla media quinquennale del prodotto interno lordo nominale, garantisce una rivalutazione dei contributi versati al fine di mantenere il potere d’acquisto delle pensioni future ed assicura un coefficiente minimo di rivalutazione pari a 1,5% in caso di variazioni negative del PIL.
Come si calcola il montante contributivo
Il montante contributivo individuale si determina tenendo in considerazione due parametri principali:
-
La base imponibile annua
Rappresenta i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto e da ricongiunzione per ciascun anno, calcolati in base a:- retribuzione annua: per gli iscritti alle gestioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti,
- reddito annuo: per gli iscritti alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
-
Il totale dei contributi versati annualmente
Si ottiene moltiplicando la base imponibile annua per l’aliquota di computo applicabile:- 33% per i periodi di contribuzione da lavoratore dipendente,
- 24% per i periodi di contribuzione da lavoratore autonomo,
- tra il 24% e il 33% per gli iscritti alla gestione separata INPS, in base alla categoria specifica.
Il montante contributivo individuale è la somma dei contributi annui rivalutati.
La rivalutazione avviene ogni anno, come detto, utilizzando il tasso di capitalizzazione stabilito in base alla variazione media quinquennale del PIL, calcolata dall’ISTAT con riferimento al quinquennio precedente. Questo meccanismo garantisce un aggiornamento continuo del montante, tenendo conto dell’andamento economico nazionale.
Rivalutazione 2024 e impatto sulle nuove pensioni 2025
Un tasso di rivalutazione positivo implica un incremento del montante contributivo, che si traduce in una pensione più elevata al momento del pensionamento. Questo valore, infatti, calcolato annualmente, rappresenta un meccanismo di adeguamento automatico basato sulle performance economiche nazionali.
Il tasso applicabile per il 2024 ai montanti contributivi rispecchia una lieve ripresa economica rispetto agli anni precedenti, influenzando positivamente l’importo delle pensioni decorrenti dal 2025.
Anno di riferimento | Rivalutazione (coefficiente e % tasso) |
---|---|
|
|
Ecco tassi e coefficienti comunicati in precedenza
Anno | Rivalutazione (coefficiente e % tasso) |
---|---|
2023 | Coefficiente: 1,022500 – Tasso: 2,25% |
2022 | Coefficiente: 1,017000 – Tasso: 1,70% |
2021 | Coefficiente: 1,015000 – Tasso: 1,50% |
2020 | Coefficiente: 1,000000 – Tasso: 0,00% |
2019 | Coefficiente: 1,015000 – Tasso: 1,50% |