La Manovra 2025 sarà approvata sabato dicembre, rendendo strutturale l’impatto in busta paga del taglio del cuneo fiscale. L’aumento di stipendio netto, a partire dalle buste paga di gennaio 2025, dipenderà da una nuova defiscalizzazione, ossia un bonus IRPEF esentasse per chi guadagna fino a 20mila euro e di un incremento delle detrazioni sui redditi fra 20mila e 40mila euro.
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Vediamo con precisione come funziona.
Taglio cuneo 2025: come funziona fino a 20mila euro
La disposizione riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti. Se hanno un reddito complessivo fino a 20mila euro, viene loro riconosciuta una somma aggiuntiva esentasse in busta paga. Questa maggiorazione si calcola applicando le seguenti aliquote al reddito da lavoro dipendente, ossia alla RAL:
- 7,1% fino a 8mila 500 euro annui;
- 5,3% fra 8mila 500 e 15mila euro;
- 4,8% fra 15mila e 20mila euro.
Ai fini della determinazione del limite di 20mila euro, invece, concorre il reddito complessivo. Quindi:
- se un dipendente ha anche altre entrate che gli fanno superare i 20mila euro, non potrà avere questa maggiorazione anche se la sua RAL è inferiore al tetto;
- se invece – anche conteggiando eventuali altri guadagni – resta complessivamente sotto i 20mila euro, le aliquote si applicano al solito reddito da lavoro dipendente.
Taglio cuneo: detrazione in busta paga fra 20mila e 40mila euro
La defiscalizzazione come detto si applica anche ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo fra 20mila e 40mila euro. In questo caso il meccanismo è diverso.
Per chi guadagna fra 20mila e 32mila euro, c’è una detrazione fiscale di mille euro. Sopra i 32mila euro, invece, questa ulteriore detrazione è pari al prodotto tra mille euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 8mila euro. In pratica, bisogna prima sottrarre da 40mila euro il proprio reddito. Poi dividere per 8mila. E infine moltiplicare per mille.
Qualche esempio: su un reddito da 25mila euro applicherà una detrazione aggiuntiva di 1875 euro. Su un imponibile di 35mila euro, la detrazione è di 625 euro.
Impatto sullo stipendio: stime, calcoli e simulazioni
Ci sono diverse simulazioni sull’impatto che queste misure avranno sulle busta paga. Tendenzialmente il meccanismo è stato pensato per rendere i vantaggi il più possibile analoghi a quelli prodotti dall’attuale taglio del cuneo fiscale ma spesso ci si va a perdere. Fino a 20mila euro, infatti, secondo le stime ISTAT, ci sarà una differenza in positivo o i negativo di circa un euro tra quest’anno e il prossimo anno, ma sopra tale soglia la nuova defiscalizzazione sarà meno conveniente dell’attuale decontribuzione.
Secondo simulazioni del Ministero dell’Economia, il prossimo anno l’aumento sarà di circa 83 euro al mese per chi prende 35mila euro, per poi scendere progressivamente sopra questa cifra e si porta a 57 euro al mese per chi guadagna 38mila euro e a 38 euro al mese a 40mila euro. Il problema è per le fasce di reddito inferiore.
- Fino a 20mila euro di reddito ci sarà una differenza in positivo o in negativo di circa un euro.
- Da 20mila a 35mila euro di reddito ci sarà una penalizzazione crescente da -9 euro fino a -57 euro.
- Da 35mila e 40mila euro ci sarà un vantaggio per tutti rispetto al taglio attuale.
Al di sotto di questa soglia di reddito, considerato anche il nuovo criterio che considera anche altre entrate oltre alla RAL, lo sconto 2025 sarà dunque inferiore rispetto a quello 2024.
Aumento in busta paga o conguaglio IRPEF
I nuovi bonus IRPEF sono versati direttamente in busta paga dai sostituti d’imposta. Il lavoratore non deve presentare domanda. L’eventuale differenza in eccesso versata viene recuperata in sede di conguaglio. Se è superiore a 60 euro, bisogna recuperarla in dieci rate.