La rivalutazione delle pensioni prevista per il 2025 dovrebbe essere pari a circa l’1,6%, una percentuale nettamente inferiore rispetto al valore di riferimento per il 2024 lo scorso anno, quando l’ISTAT registrava un +5,4% di indicizzazione piena degli assegni rispetto al costo della vita.
Secondo i nuovi dati forniti dall’ISTAT, infatti, il tasso di inflazione molto più contenuto condurrà ad un aumento degli assegni pensionistici decisamente inferiore rispetto all’ultimo biennio, permettendo così di ritornare al sistema ordinario per il calcolo della perequazione.
Vediamo tutte le stime in dettaglio.
Vecchie e nuove fasce di perequazione pensioni
Nel 2023 e nel 2024, il Governo Meloni ha ridotto la rivalutazione sgranando gli assegni in più fasce di importo e applicando un’aliquota ridotta per le pensioni più elevate (il 22% dell’indice di perequazione), tutelando la rivalutazione piena soltanto per quelle più esigue, con particolare attenzione alle pensioni minime (+2,7% dell’importo).
Per legge, invece, ogni anno si dovrebbe applicare un adeguamento delle prestazioni previdenziali rapportate all’aumento del costo della vita secondo i tre scaglioni di reddito previsti dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448:
- 100% per le pensioni fino a quattro volte (all’incirca fino a 2.100 euro lordi al mese) il minimo INPS (TM);
- 90% dell’indice di rivalutazione per le pensioni tra quattro e cinque volte (da 2.100 e fino a 2.600 euro lordi) il trattamento minimo;
- 75% dell’indice di rivalutazione per le pensioni superiori a cinque volte (da 2.600 e fino a 3.100 euro lordi) il trattamento minimo.
Sono le fasce a cui si ritorna il prossimo anno. Significa che una pensione di 1.000 euro al mese aumenterà nel 2025 di 16 euro lordi.
Aumento pensioni minime 2025 e 2026
Nel 2025, per la rivalutazione delle pensioni minime, nelle bozze di Manovra che circolano in Rete si prevede poi una perequazione extra pari al 2,2% dell’importo dell’assegno attuale per il 2025 e dell’1,3% per l’importo della pensione 2026.
Le pensioni arriveranno quindi a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo non tiene conto del 2,7% extra di quest’anno.
Da capire se interverranno ulteriori correttivi per aumentarle.
Aumento pensioni 2025: le fasce di rivalutazione
Quest’anno l’inflazione è così bassa che si può dunque tornare al sistema a tre fasce, anche se gli aumenti saranno comunque di appena pochi euro. Applicando le tre fasce ordinarie e le relative percentuali di perequazione rispetto all’indice annuo stimato (1,6%) si ottengono i seguenti incrementi:
- per le pensioni fino a 4 volte il minimo INPS (2.100 euro lordi) la rivalutazione è al 100% con aumento dell’1,6% (33 euro per la soglia massima);
- per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.100 e 2.600 euro lordi) l’aumento sarà il 90% dell’1,6%, quindi l’1,44% dell’assegno (37 euro per la soglia massima);
- per le pensioni oltre 5 volte il minimo (2.600 euro lordi) l’aumento sarà il 75% dell’1,6%, ossia l’1,2% (31 euro per la soglia minima).
Perequazione pensioni estere 2025
Nella bozza di Manovra 2025 circolante in rete si prevede anche una misura disposta in via eccezionale per il prossimo anno: la rivalutazione dei trattamenti pensionistici non sarebbe riconosciuta ai pensionati residenti all’estero se i loro assegni superano il trattamento minimo INPS. Nello specifico, in base a questa bozza (ancora non ufficiale), la perequazione automatica:
non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi. Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.
Si attende la pubblicazione del testo della Manovra 2025 sul sito web della Camera per avere conferme o smentite sulle simulazioni e le anticipazioni sopra riportate.