Tratto dallo speciale:

Rivalutazione Pensioni 2025: di quanto aumentano gli assegni per fascia

di Anna Fabi

12 Dicembre 2024 10:18

logo PMI+ logo PMI+
Nel 2025 le pensioni si rivalutano utilizzando 3 fasce di perequazione, con meccanismo a scaglioni: ecco tutti gli aumenti e gli esempi pratici.

La rivalutazione delle pensioni prevista per il 2025 sarà pari ad un massimo dello 0,8% (con un mini-extra concesso ai soli trattamenti minimi). Si tratta di una percentuale nettamente inferiore rispetto agli aumenti del 2024, calcolati su un +5,4% di indicizzazione degli assegni rispetto al costo della vita.

Il nuovo tasso 2025, ufficializzato dal MEF, riflette un’inflazione molto più contenuta, che condurrà ad un aumento degli assegni pensionistici decisamente inferiore rispetto all’ultimo biennio.

Da un lato significa assegni che aumentano di poco, dall’altro vuol dire poter ritornare al sistema ordinario per il calcolo della perequazione senza eccessivi esborsi da parte dello Stato.

Vediamo tutte le stime in dettaglio.

Vecchie e nuove fasce di perequazione pensioni

Nel 2023 e nel 2024, il Governo Meloni ha ridotto la rivalutazione sgranando gli assegni in più fasce di importo e applicando un’aliquota ridotta per le pensioni più elevate (il 22% dell’indice di perequazione), tutelando la rivalutazione piena soltanto per quelle più esigue, con particolare attenzione alle pensioni minime (+2,7% dell’importo).

Per legge, invece, ogni anno si dovrebbe applicare un adeguamento delle prestazioni previdenziali rapportate all’aumento del costo della vita secondo i tre scaglioni di reddito previsti dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448:

  • 100% dell’indice di rivalutazione per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS (TM);
  • 90%  per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo;
  • 75% per le pensioni superiori a cinque volte il minimo.

Ebbene, queste sono le fasce a cui si ritorna il prossimo anno. Significa che una pensione di 1.000 euro al mese aumenterà nel 2025 di 16 euro lordi.

Aumento pensioni 2025: gli scaglioni di rivalutazione

Quest’anno l’inflazione è così bassa che si può dunque tornare al sistema a tre fasce, anche se gli aumenti saranno comunque di appena pochi euro. Applicando le tre fasce ordinarie e le relative percentuali di perequazione rispetto all’indice annuo stimato (0,8%) al TM di riferimento (pari a 598,61 euro) si ottengono i seguenti incrementi:

  • per le pensioni fino a 4 volte il minimo INPS (2.394,44 euro lordi) la rivalutazione è al 100% con aumento dello 0,8%;
  • per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.394.45 e 2.933,06 euro lordi) l’aumento sarà il 90% dell0 0,8%, quindi l0 0,72% dell’assegno;
  • per le pensioni oltre 5 volte il minimo (2.933,06 euro lordi) l’aumento sarà il 75% dello 0,8%, ossia lo 0,6%.

Calcolo aumento pensione 2025: esempi pratici

Ecco in tabella di quanto aumentano le pensioni, prendendo come esempio i trattamenti da mille a 4mila euro.

Pensione lorda
(€)
Aumento lordo
(€)
Pensione lorda
rivalutata (€)
1.000 8 1008
1.500 12 1512
2.500 19,92 2.519,92
3.200 24,71 3.224,71
4.000 29,52 4.029,52

Aumento pensioni minime 2025 e 2026

Nel 2025, per la rivalutazione delle pensioni minime, si prevede poi una perequazione extra pari al 2,2% dell’importo dell’assegno attuale per il 2025 e dell’1,3% per l’importo della pensione  2026. Per il 2025 l’importo subirà un incremento nominale di 1,80 euro, passando da 598,61 a 603,40 euro (la base di calcolo non tiene conto del 2,7% extra concesso nel 2024). Considerando anche la maggiorazione extra del 2,2%, si arriva a 616,67 euro al mese.

Da capire se interverranno ulteriori correttivi per aumentarle, anche se le speranze sono minime in questo senso.

Pensioni estere con limite alla rivalutazione 2025

Nello schema di Manovra 2025 si prevede anche una misura disposta in via eccezionale per il prossimo anno: la rivalutazione dei trattamenti pensionistici non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero se i loro assegni superano il trattamento minimo INPS.

Nello specifico, la perequazione automatica:

non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi. Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Su questo punto non sono intervenuti emendamenti al testo della Manovra, per cui non si attendono modifiche a questa stretta sulle pensioni estere superiori al trattamento minimo.