Il podio resta invariato, i migliori sistemi pensionistici del mondo sono quelli di Olanda, Islanda e Danimarca mentre l’Italia retrocede al 35esimo posto, scendendo di quattro gradini rispetto allo scorso anno, confermandosi fanalino di coda tra i sistemi previdenziali europei, avanti solo ad Austria e Turchia.
Lo rileva il rapporto Mercer Global Pension Index 2024.
Il punto debole del sistema italiano, pur con le riforme degli ultimi anni, resta la sostenibilità, mentre sono più alti i valori relativi agli altri due pillar analizzati dalla ricerca, ovvero adeguatezza e integrità.
Pensioni in Italia poco adeguate
Il sistema previdenziale italiano è inserito fra quelli che presentano aspetti positivi ma anche debolezze rilevanti da affrontare per garantirne l’efficacia e la sostenibilità sul lungo periodo.
Il pillar migliore, fra i tre analizzati, è quello relativo all’integrità (77,2 punti), che incamera il crescente numero di adesioni alla previdenza complementare, mentre restiamo penultimi nel Vecchio Continente in tema di sostenibilità sul lungo periodo (25,1 punti), pur con un leggero incremento del punteggio. E cala l’indice dell’adeguatezza (68,29).
Sistema previdenziale insostenibile
Uno degli aspetti chiave del report è dunque l’analisi del passaggio che molti sistemi stanno effettuando dal sistema retributivo al contributivo. E’ il caso della stessa Olanda, prima classificata, che sta avviando riforme in questo senso, pur continuando a garantire pensioni adeguate e una solidità di lungo periodo.
Il passaggio al contributivo va incontro alla necessità degli Stati di ridurre la spesa per le pensioni, ma per contro può ridurre il calcolo dell’assegno previdenziale per chi ha carriere discontinui o versamenti bassi.
Il sistema retributivo riconoscerebbe sì una pensione rapportata agli ultimi anni di stipendio, fornendo sicurezza a fronte della scarsa deguatezza delle pensioni, ma nel lungo periodo è insostenibile.
Linee guida per la transizione al contributivo
In Italia, la tenuta complessiva del sistema previdenziale potrebbe migliorare attuando le seguenti linee guide:
- auentare la copertura previdenziale dei dipendenti
- ritardare l’età del pensionamento
- limitare e disincentivaere la pensione anticipata,
- ridurre debito e spesa pubblica per le pensioni.
Il report contiene anche una serie di considerazioni su come far funzionare al meglio il passaggio al contributivo:
- i piani pensionistici devono svolgere un ruolo nella progettazione dei prodotti previdenziali;
- meglio prevedere una rendita regolare durante gli anni della pensione e non versare il capitale in un’unica soluzione;
- meglio puntare sulle prestazioni flessibili, per esempio una somma forfettaria di capitale combinata a una rendita regolare.
Sullo sfondo:
- riconoscere il declino cognitivo a cui si va incontro negli ultimi anni di vita;
- proteggere le pensioni da rischi futuri come inflazione, cali di mercato e longevità;
- fornire orientamento e consulenza personalizzati ai pensionati.