La Legge di Bilancio si arricchisce di novità che mirano a favorire il rilancio occupazionale e lo sviluppo territoriale, con un focus particolare sulle aree del Mezzogiorno. Tra i temi centrali della manovra, vi è il cosiddetto “Piano Casa”, frutto del confronto tra Confindustria e il governo.
Un altro degli strumenti individuati per incentivare il trasferimento di lavoratori è l’introduzione di fringe benefit maggiorati, destinati ai nuovi assunti che accettano di trasferirsi di oltre 100 chilometri per motivi di lavoro. Si parla di un importo che potrebbe oscillare tra 3.000 e 4.000 euro, una misura che mira a facilitare il reperimento di manodopera qualificata per le aziende che non riescono a trovare lavoratori in loco.
Piano Casa 2025: cosa prevede
Il Piano Casa 2025 introdotto nella Manovra mira a sostenere coloro i quali che devono trasferirsi per lavoro, offrendo specifici incentivi. Destinata a favorire la mobilità lavorativa e ad aumentare l’attrattività delle offerte di lavoro per chi vive lontano dalle principali aree industriali, quaesta misura – richiesta dal mondo delle imprese – si propone di ridurre l’impatto economico legato al trasferimento, agevolando sia i lavoratori che le aziende che hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata a livello locale.
Ma in cosa consiste nella pratica?
- Uno dei principali strumenti proposti per attuare il “Piano Casa Lavoro” sarebbe l’ampliamento dei fringe benefit per l’affitto. Attualmente, infatti, si prevede la possibilità di rimborsare ai lavoratori le spese di affitto fino a 2.000 euro annui esentasse, come già introdotto nella legge di Bilancio 2024. Il Piano Casa 2025 potrebbe estendere ulteriormente questa agevolazione, rendendola più accessibile e aumentando i tetti di esenzione, soprattutto per i neoassunti che si trasferiscono di oltre 100 chilometri.
- Oltre ai fringe benefit, il Piano Casa dovrebbe prevedere anche incentivi per le aziende che costruiscono alloggi per i dipendenti. Questo approccio non solo ridurrebbe i costi abitativi per i lavoratori, ma contribuirebbe a risolvere il problema della carenza di alloggi a canoni calmierati, con affitti non superiori a 500 euro mensili.
Il piano per incentivare il trasferimento dei lavoratori era stato discusso durante un tavolo interministeriale che ha coinvolto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il ministro del Made in Italy Adolfo Urso. A sollevare la questione era stato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che aveva sottolineato come molte aziende fatichino a reperire personale qualificato a causa dell’elevato costo della vita e delle difficoltà nel coprire le spese abitative.
La risposta del governo è dunque arrivata con la Manovra 2025, che include incentivi per i lavoratori disposti a trasferirsi, offrendo un ulteriore strumento alle imprese per ampliare il bacino di manodopera disponibile.
Altre misure per l’occupazione in Legge di Bilancio 2025
Per il rilancio del mercato del lavoro, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno, in Manovra dovrebbero essere confermati, quando non potenziati potenziati, gli attuali incentivi per l’assunzione di giovani e donne, uniti a strumenti agevolati di welfare.
Fringe benefit: proroga esenzioni fiscali
Nell’ambito della Manovra, viene inoltre confermata la proroga delle esenzioni fiscali sui fringe benefit già introdotte per il 2024. La soglia di esenzione rimane fissata a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti, con un incremento a 2.000 euro per chi ha figli fiscalmente a carico. Tra i benefici coperti dall’esenzione figurano i rimborsi per utenze domestiche (acqua, luce, gas) e per l’affitto o gli interessi sul mutuo per la prima casa. Si tratta di una misura importante per supportare le famiglie e incentivare i consumi interni.
Incentivi per l’occupazione giovanile e femminile
Nel contesto del Mezzogiorno, prosegue il pacchetto di incentivi per l’occupazione giovanile e femminile, introdotto dal Decreto Coesione. Fino al 31 dicembre 2025, le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani under 35 o donne nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Sud Italia potranno beneficiare di un esonero contributivo fino a 650 euro mensili per lavoratore. La misura è pensata per stimolare la creazione di posti di lavoro stabili in una delle aree più vulnerabili del Paese.
Autoimprenditorialità e nuovi settori strategici
Un altro punto focale della bozza di Manovra 2025 è l’attenzione rivolta ai settori strategici per lo sviluppo tecnologico, la transizione ecologica e digitale. Il governo ha previsto in questo senso specifici incentivi all’autoimpiego, destinati ai giovani disoccupati under 35 che decidono di avviare un’attività imprenditoriale in questi settori.
Anche in questo caso, l’esonero contributivo sarebbe significativo: le aziende che assumono giovani imprenditori possono usufruire di un beneficio fino a 800 euro mensili per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato nel biennio 2026-2027.
Sono segnali di una strategia più ampia che mira a sostenere la competitività delle imprese italiane e a promuovere lo sviluppo territoriale in chiave innovativa e sostenibile.