Spunta una nuova ipotesi sul taglio del cuneo fiscale inManovra 2025: dopo che per mesi il Governo ha assicurato che lo sconto contributivo sui redditi da lavoro dipendente fino a 35mila euro sarebbe stato confermato (inserendo nel Piano Straordinario di Bilancio l’obiettivo di renderlo strutturale), ora si parla di una rimodulazione della misura.
L’impatto in busta paga sarebbe lo stesso, ma allo studio dei tecnici del Governo ci sarebbe un nuovo meccanismo: fino a 20mila di reddito rimarrebbe il consueto esonero parziale sulla trattenuta INPS; da 20mila a 35mila euro si trasformerebbe in un aumento della detrazione da lavoro dipendente; sopra questa cifra interverrebbe un decalage fino a 40mila euro.
I condizionali sono d’obbligo perchè al momento si tratta solo di ipotesi, destinate a essere confermate o meno nel giro di pochi giorni: entro martedì 15 deve il Governo deve presentare il Documento Programmatico di Bilancio da inviare alla Commissione UE, che conterrà anche le prime indicazioni ufficiali sulle misure in Manovra 2025.
Come funziona l’attuale taglio del cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale, ad oggi, è costituito da uno sconto contributivo sulla quota IVS a carico del lavoratore, pari a sette punti percentuali per chi ha un reddito lordo fino a 25mila euro e di 6 punti fino a 35mila euro. Il lavoratore non perde nulla sul fronte del montante contributivo sul quale poi si calcolerà la pensione, perché la differenza sui contributi viene coperta dallo Stato.
I contributi dei lavoratori dipendenti sono per il 23,81% a carico del datore di lavoro, mentre il 9,19% viene pagato del lavoratore, riducendo quindi il netto in busta. Con il beneficio in questione, la trattenuta applicata si riduce fortemente, aumentando lo stipendio netto.
Con il taglio del cuneo previsto nel 2024, in particolare, i contributi a carico del lavoratore che rientra nella platea dei beneficiari del taglio è pari a 2,19% fino a 25mila euro lordi di reddito e 3,19% fino a 35mila euro di RAL.
Ipotesi in Manovra 2025: proroga effetti del taglio
In merito al taglio del cuneo in busta paga, una prima ipotesi sarebbe la trasformazione in misura strutturale del meccanismo di sconto contributivo. Questo obiettivo è messo nero su bianco nel PBS (Piano Sstrutturale di Bilancio) 2025-2029, approvato dall’Esecutivo a metà settembre.
Tuttavia, nel documento di programmazione economica introdotto dal Patto di Stabilità europeo è indicata l’intenzione di rendere strutturale il cuneo soltanto nei prossimi anni, non c’è quindi un impegno preciso a inserirlo già nella Legge di Bilancio 2025.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presentando il PSB al Parlamento ha comunque fatto un riferimento preciso alla Manovra: fra le misure che l’Esecutivo Meloni intende inserire nella prossima Legge di Bilancio, ha detto, «rientrano, soprattutto, le misure necessarie a rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale sul lavoro».
Questa indicazione, in prima battuta, sembrerebbe rafforzare l’idea che la misura possa diventare strutturale sin dal 2025, tuttavia l’accento non è posto sulla proroga del taglio ma sugli effetti di queste misure, lasciando quindi ipotizzare concretamente una possibile modifica di questa norma. Anche perché nel PSB c’è scritto che «gli effetti del cuneo fiscale assumeranno una nuova fisionomia al fine di raggiungere il medesimo obiettivo senza ulteriori tensioni sul piano della spesa pluriennale».
Modifica con estensione fino a 40mila euro
In base alle anticipazioni, il restyling del taglio contributivo in busta paga potrebbe essere dato da un mix tra sconto contributivo e detrazione IRPEF.
In pratica, il taglio del cuneo resterebbe solo per redditi fino a 20mila euro r sarebbe invece recuperato attraverso un aumento della detrazione da lavoro dipendente per chi ha entrate fino a 35mila euro.
Non si esclude che il beneficio possa in questo modo essere esteso ai redditi fino a 40mila euro, ma con una riduzione progressiva dell’agevolazione tra i 35mila e i 40mila euro di RAL, livello retributivo sopra il quale il beneficio si annullerebbe.
Verso la Manovra 2025, il calendario
Sono tutte ipotesi, per le certezze i tempi sono comunque stretti. Martedì 15 ottobre si attende l’approvazione del DPB da inviare a Bruxelles con le prime indicazioni sulla Manovra. A quel punto, saranno più chiare anche le coperture disponibili per una Finanziaria che dovrebbe valere circa 25 miliardi.
Tendenzialmente, entro lunedì 21 ottobre dovrebbe arrivare lo schema di Manovra vera e propria.