Si arena la trattativa per il rinnovo 2024-2027 del CCNL Metalmeccanici dopo l’incontro del 12 novembre: Federmeccanica e Assistal non accolgono le richieste sindacali (orario di 35 ore settimanali e aumento di 280 euro al mese) e restano ferme sulla contro-proposta di aumenti legati all’inflazione e premio nelle aziende in crescita.
Posizioni troppo lontane, dunque, con il negoziato che si interrompe per impossibilità di trovare un’intesa sul CCNL Metalmeccanici Industriali (Federmeccanica-Assistal), scaduto il 30 giugno 2024. E si conferma lo sciopero nelle prossime settimane.
Trattativa in stallo sul rinnovo del contratto Metalmeccanici
L’incontro del 12 novembre ha visto Federmeccanica e Assistal nsistere sulla controproposta già presentata lo scorso 10 ottobre rispetto alla piattaforma di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. I sindacati sono rimasti fermi e critici e confermano dunque lo sciopero di 8 ore su base territoriale. Deciso anche il blocco di flessibilità e straordinari, come ha annunciato il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma:
a partire da oggi, dopo otto incontri, si rompe il confronto sindacale dichiarando il blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutte le aziende metalmeccaniche. Inoltre, abbiamo proclamato 8 ore di sciopero da effettuare nelle prossime settimane.
Come si legge in una nota stampa, secondo i sindacati:
lLe controparti non hanno ancora capito che i 311 euro lordi percepiti dai lavoratori negli ultimi tre anni hanno attenuato in parte la perdita di potere d’acquisto e che i salari devono rappresentare un investimento sulle persone, sulle professionalità, per rendere attrattivo il lavoro metalmeccanico
Vediamo in estrema sintesi cosa prevedono le due piattaforme su cui si concentra la trattativa su un contratto che riguarda 1,5 milioni di lavoratori di 30mila aziende italiane.
Le richieste dei sindacati
Le organizzazioni sindacali chiedono un aumento tabellare fisso di 280 euro (livello C3), una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, un innalzamento della soglia di benefit esentasse a 250 euro, dagli attuali 200, una piattaforma nazionale di welfare per garantire a tutti la possibile conversione del premio di risultato in misure di welfare, più flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro, a possibilità di utilizzare i permessi orari anche per frazioni di ora, due mesi di congedo parentale indennizzati al 100%.
La piattaforma di Federmeccanica e Assistal
Le associazioni datoriali non prevedono aumenti salariali fissi, dopo gli adeguamenti retributivi dei minimi di garanzia, pari a 310 euro, riconosciuti nel contratto 2021-2024.
Proponendo di estendere a quattro anni la vigenza del contratto, instistono invece nel confermare l’aumento in base all’inflazione (Ipca-Nei), che in base alle stime ISTAT sarebbe pari a 173,37 euro lordi per il livello C3 nel periodo 2025-2028, da adeguare sulla base del dato effettivo.
Propongono poi un premio annuo di 700 euro a partire da giugno 2026 per chi lavora in imprese con margine operativo lordo (utile lordo) pari almeno al 10% del fatturato. Questo premio scenderebbe però a 350 euro se l’azienda non prevede premi di risultato, la sostituzione degli scatti periodici di anzianità con un nuovo meccanismo (chiamato elemento di continuità professionale) e innalzamento a 400 euro dei benefit esistenti.
Distanze salariali evidenti, dunque, sia sui minimi sia sulla proposta economica per la mancata contrattazione aziendale (elemento perequativo).