Rinnovo CCNL Metalmeccanici: minimi retributivi o aumento fisso

di Teresa Barone

Pubblicato 26 Settembre 2024
Aggiornato 27 Settembre 2024 06:02

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Alcune anticipazioni sul rinnovo del CCNL Metalmeccanici: i sindacati chiedono l’adeguamento dei minimi retributivi di 280 euro.

È previsto per il 10 ottobre un nuovo incontro tra Federmeccanica e le organizzazioni sindacali per illustrare una proposta organica e strutturata relativa al rinnovo del CCNL Metalmeccanici industriali (Federmeccanica-Assistal), scaduto il 30 giugno 2024.

Sul tavolo ci sono numerosi temi, che vanno dalla maggiore partecipazione alla parità di genere e ai diritti sindacali, passando per l’adeguamento dei minimi retributivi.

Rinnovo CCNL Metalmeccanici: braccio di ferro sugli aumenti

Nella proposta degli industriali compare  la conferma del salario di garanzia legato all’indice IPCA NEI, prendendo come riferimento il dato consolidato e applicando le modifiche dall’anno successivo.

L’obiettivo sindacale è invece l’incremento medio di 280 euro mensili parametrati al livello C3 (ex 5º livello) per tre anni rispetto agli attuali minimi contrattuali. Stabilendo un incremento fisso nell’ambito del rinnovo del CCNL, si potrebbe scongiurare un incremento dei salari non adeguato nel triennio 2024-2027, in caso di abbassamento dell’IPCA, meccanismo alla base dell’attuale clausola di salvaguardia.

La soluzione di compromesso degli Industriali è quella di mantenere il salario di garanzia legato all’indice IPCA NEI ma con verifica e allineamento l’anno seguente, prendendo a riferimento il dato consolidato. Un’opzione che però non convince i sindacati, a fronte di un calo dell’IPCA già annunciato dall’ISTAT.

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Le altre proposte sul tavolo

Il negoziato riprenderà dunque il 10 ottobre, quando gli Industriali presenteranno un pacchetto di proposte per il rinnovo.

Stando alle dichiarazioni di Federmeccanica, tra gli obiettivi primari del confronto compare la ricerca di modalità più efficaci per applicare in tutte le aziende il collegamento tra salari e produttività, oltre alla valutazione condivisa per rendere l’esistente forma di riduzione orario (PAR) più funzionale ai bisogni di persone e imprese.

Ecco i punti della proposta:

  • applicare in tutte le aziende il collegamento tra salari e produttività
  • rendere l’esistente forma di riduzione orario (PAR) più funzionale ai bisogni di persone e imprese
  • razionalizzare le procedure di informazione e consultazione in considerazione delle varie fonti
  • prevenzione di qualsiasi forma di molestia sul luogo di lavoro e non solo
  • partecipazione che preveda il coinvolgimento dei dipendenti in tutti i processi aziendali
  • responsabilizzazione attraverso il rispetto delle regole contrattuali condivise ad ogni livello
  • MetApprendo strutturale e formazione di qualità con rilevanza sociale
  • nuovi profili e nuove competenze, superando il concetto di mansione per affermare quello di ruolo
  • sicurezza sul lavoro ad ogni livello, focalizzando sulla prevenzione
  • aggiornamento e sviluppo delle competenze funzionali all’occupabilità delle persone
  • sinergia pubblico-privato sia a livello nazionale che periferico per lle politiche attive.
  • creazione di una rete per gli appalti attraverso la blockchain per registrare l’applicazione delle norme e buone pratiche.