In Italia, il sistema di sostegni contro la disoccupazione è strutturato per rispondere a diverse esigenze e situazioni, offrendo una rete di protezione ai lavoratori che si trovano senza lavoro. A disposizione ci sono infatti differenti prestazioni economiche (ciascuna con requisiti specifici e modalità di accesso proprie), che mirano a garantire un aiuto durante i periodi di disoccupazione involontaria.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio i diversi sussidi di disoccupazione disponibili in Italia, le loro caratteristiche principali, i requisiti necessari e le procedure per fare richiesta.
Questa guida mira dunque a fornire un quadro chiaro e completo, per aiutare i lavoratori a orientarsi tra le varie opzioni e a garantire che possano accedere ai sussidi di cui hanno diritto.
Quali sono le indennità di disoccupazione in Italia
Il panorama delle indennità di disoccupazione in Italia è dunque articolato e complesso, comprendendo misure destinate a lavoratori subordinati, collaboratori e lavoratori agricoli.
La misura principale è la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), riservata ai lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro involontariamente e di durata variabile fino a ventiquattro mesi, calcolata in base alla retribuzione media degli ultimi anni. Ma esistono anche indennità specifiche anche per i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (la DIS-COLL) e per i lavoratori agricoli (la disoccupazione agricola per una categoria ben definita degli addetti al settore primario).
Il sistema prevede però norme precise per la sospensione e la cessazione delle indennità, a seconda della nuova occupazione o della situazione lavorativa del beneficiario. È fondamentale comprendere le differenze tra le varie forme di indennità e i requisiti per accedervi, nonché le modalità di richiesta e le tempistiche, per poter usufruire correttamente dei benefici previsti e per pianificare al meglio il proprio futuro lavorativo.
Che cosa si intende per “disoccupazione”
In Italia, lo stato di disoccupazione è definito dal Decreto Legislativo numero 150/2015, che riorganizza le normative riguardanti i servizi per il lavoro e le politiche attive. Secondo l’articolo 19, sono considerati disoccupati i lavoratori privi di impiego che dichiarano la propria disponibilità a lavorare e a partecipare alle misure di politica attiva del lavoro tramite il portale nazionale ANPAL.
Il Decreto Legislativo numero 4/2019 ha ulteriormente specificato che si considerano disoccupati anche i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo è pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Requisiti per essere considerati disoccupati
Per essere considerati disoccupati è necessario:
- essere lavoratori privi di impiego o con un reddito annuo non superiore a 8.174€ per i lavoratori dipendenti;
- comunicare all’ANPAL, in forma telematica, la propria disponibilità a lavorare o a partecipare a misure di politica attiva del lavoro.
Disoccupati e inattivi a confronto
È importante distinguere tra disoccupati e inattivi.
- i disoccupati sono alla ricerca di un lavoro;
- gli inattivi non studiano, non hanno ancora iniziato a cercare lavoro o non sono interessati a farlo.
Disoccupazione NASpI: che cosa è
La NASpI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è il principale sussidio di disoccupazione per i lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il posto di lavoro. Istituita nel marzo del 2015, la NASpI ha sostituito misure precedenti come l’ASpI e la mini-ASpI.
Funzionamento e destinatari della NASpI
La NASpI è un assegno di disoccupazione con una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni, fino a un massimo di ventiquattro mesi. È concessa a partire dall’ottavo giorno dopo la cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda è presentata entro questo termine. Diversamente, l’indennità decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda.
La NASpI è rivolta ai lavoratori subordinati che hanno almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni, anche non continuative, e si applica anche a chi ha rassegnato le dimissioni per giusta causa o ha risolto consensualmente il rapporto di lavoro.
Requisiti NASpI
- Essere disoccupati.
- Avere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione.
Possono accedere al sussidio di disoccupazione: apprendisti, soci lavoratori di cooperative, personale artistico, dipendenti a tempo determinato delle PA. Dal 2022 anche operai agricoli a tempo indeterminato di cooperative e consorzi.
Esclusi dalla NASpI
Non possono accedere alla NASpI: dipendenti PA, operai agricoli a tempo determinato, pensionati, invalidi, lavoratori stagionali extracomunitari.
Come si calcola la NASpI
L’importo della NASpI è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, rivalutato annualmente in base all’inflazione. Per il 2023, l’importo massimo è stato di 1.470,99€. Il sussidio è soggetto a una riduzione graduale del 3% ogni mese, a partire dal sesto mese per i lavoratori sotto i 55 anni e dall’ottavo mese per quelli sopra i 55 anni.
L’indennità NASpI si riduce dell’80% se il beneficiario svolge attività autonoma con reddito annuo corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni di cui all’articolo 13 del TUIR.
Il periodo di indennità di disoccupazione è coperto da contribuzione figurativa.
Come richiedere la NASpI
La domanda per la NASpI deve essere presentata online tramite il servizio dedicato sul sito dell’INPS. In alternativa, è possibile richiedere assistenza al call center o presso un patronato. I tempi di elaborazione della domanda sono di circa 30 giorni.
DIS-COLL: cosa è e come funziona
L’indennità di disoccupazione per i collaboratori, nota come DIS-COLL, è rivolta ai lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (anche a progetto), agli assegnisti e dottorandi con borsa di studio che hanno perso involontariamente l’occupazione e sono iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata. La misura è gestita dall’INPS.
Requisiti DIS-COLL
- Essere disoccupati al momento della domanda.
- Avere almeno un mese di contribuzione dal 1° gennaio dell’anno precedente alla disoccupazione.
La durata dell’indennità non può superare i 12 mesi e l’ammontare dell’assegno diminuisce del 3% al mese dal sesto mese in poi.
Disoccupazione agricola: cos’è e come funziona
La disoccupazione agricola è un sussidio destinato ai lavoratori agricoli che non possono accedere ad altre forme di aiuto. L’importo è calcolato in base alle giornate lavorate nell’anno solare, escludendo giorni di malattia, infortunio, maternità e di lavoro dipendente agricolo e non agricolo.
Chi può richiedere la disoccupazione agricola
Per richiedere la disoccupazione agricola bisogna far parte di operai agricoli a tempo determinato o indeterminato, piccoli coloni, compartecipanti famigliari o piccoli coltivatori diretti, essere iscritti agli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti.
Bisogna inoltre avere 102 giorni di contributi negli ultimi due anni e essere iscritti da almeno due anni nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria.
Come si calcola la disoccupazione agricola
Il sussidio viene calcolato in base al tipo di contratto precedente:
- i titolari di contratto a tempo determinato percepiscono il 40% della retribuzione di riferimento, con una trattenuta del 9% per un massimo di 150 giorni;
- i lavoratori a tempo indeterminato percepiscono il 30% senza trattenute.
Come si richiede la disoccupazione agricola
La domanda per la disoccupazione agricola deve essere presentata tra il 1° gennaio e il 31 marzo dell’anno successivo alla cessazione del contratto di lavoro. La prestazione è gestita dall’INPS e la domanda può essere presentata in via telematica sul sito dell’ente o attraverso il call center o il patronato.
Quando decade la disoccupazione
Lo stato di disoccupazione può essere momentaneamente sospeso quando si trova un lavoro subordinato a tempo determinato fino a 6 mesi o un’occupazione in un Paese UE/accordo bilaterale.
La disoccupazione decade quando si inizia un lavoro subordinato a tempo indeterminato o superiore a 6 mesi, un’attività lavorativa autonoma o si raggiunge il requisito per la pensione.