Il dipendente ha diritto alla retribuzione dal momento in cui timbra il cartellino in entrata e fino al momento in cui “ripassa il badge” in uscita.
Dunque, devono essere considerati all’interno del tempo di lavoro effettivo anche i minuti impiegati dai lavoratori per strisciare il badge e recarsi alla propria postazione, fino al completamento della procedura di log-on.
Secondo la Corte di Cassazione, che si è espressa con l’ordinanza n. 14848 del 28 maggio 2024, ha torto l’azienda che nega ai dipendenti la retribuzione relativa al tempo intercorrente tra l’ingresso nella sede di lavoro e l’accensione dei dispositivi informatici, così come tra lo spegnimento e l’uscita dall’ufficio.
Stando al parere dei giudici, nello specifico, deve essere preso in considerazione il Decreto legislativo n. 66 del 2003 che definisce come orario di lavoro:
Qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni.
Lo stesso principio vale al termine della giornata lavorativa, quando si effettua la procedura di log-off e si timbra il cartellino al tornello all’uscita.