Crolla la forza lavoro, chi pagherà prestazioni sociali e pensioni?

di Anna Fabi

28 Maggio 2024 12:44

Le stime dell'associazione Adapt sul mercato del lavoro nei prossimi anni gettano ombre sulla sostenibilità previdenziale: pensioni e sussidi INPS a rischio.

Secondo un recente studio, condotto dall’Associazione Adapt su dati ISTAT, l’Italia affronterà una sfida demografica significativa entro il 2040, con una riduzione di 3,1 milioni di lavoratori. Questo declino della forza lavoro solleva preoccupazioni per la sostenibilità del sistema di welfare pubblico così come per le pensioni, soprattutto considerando l’aumento della popolazione over 80.

Entro i prossimi 15 anni si delinea una crisi del sistema previdenziale italiano, mettendo a rischio la tutela sociale e pensionistica dei lavoratori che oggi si affacciano alla mezza età.

Le proiezioni demografiche per l’Italia

L’indagine evidenzia che la popolazione italiana sta invecchiando rapidamente. Entro il 2040, si prevede che il numero di persone sopra gli 80 anni aumenterà significativamente, mettendo sotto pressione il sistema pensionistico e i servizi di assistenza sanitaria. La curva stimata:

  •  4,26 milioni nel 2028
  •  4,75 milioni nel 2033
  •  5,10 milioni nel 2038
  •  5,67 milioni nel 2043
  •  6,84 milioni nel 2050

Previsioni alla mano, il numero degli over80 in Italia è destinato a crescere di quasi il 20% nei prossimi dieci anni, raddoppiando la quota nei prossimi venti.

Impatto sul mercato del lavoro

Di contro, il tasso di occupazione sembra restare costante, facendo stimare per il 2030 un numero di occupati in Italia in calo del 3,2%. Nel 2040 questa flessione è stimata in misura pari quasi al 14%, per superare quota 20% nel 2050.

Vuol dire che tra quindici anni ci saranno più di 3 milioni di lavoratori in meno e quasi 5 nel 2050, con un “ammanco” nelle casse della previdenza pubblica tale da non sostenere una popolazione italiana costituita sempre più da persone anziane.

La diminuzione della forza lavoro attiva avrà infatti diverse implicazioni:

  • riduzione dei contributi pensionistici: meno lavoratori significa meno contributi versati, compromettendo la sostenibilità delle pensioni.
  • aumento della spesa pubblica: con più anziani da sostenere, la spesa pubblica per la sanità e il welfare aumenterà drasticamente.

Interventi necessari e possibili soluzioni

Per affrontare questa crisi demografica, sono necessarie politiche mirate:

  • incentivi alla natalità promuovendo politiche che incoraggino le famiglie a fare più figli;
  • stimolo all’immigrazione di lavoratori giovani per compensare il calo della forza lavoro;
  • riforme del lavoro e delle pensioni orientando le politiche previdenziali e del lavoro allo scopo di aumentare la partecipazione lavorativa, soprattutto tra i giovani e le donne.

La sfida demografica che l’Italia si appresta a fronteggiare richiede infatti un approccio integrato e lungimirante. Senza interventi tempestivi, il sistema di welfare e quello pensionistico (in Italia previdenza e assistenza sono ancora legate a doppio nodo) rischia di non essere più sostenibile, mettendo in difficoltà le future generazioni.