L’economia italiana sta mostrando evidenti segni di ripresa che, tuttavia, non si ripercuotono positivamente sulle retribuzioni percepite dai lavoratori.
Il Rapporto annuale ISTAT 2024 mette in evidenza come l’Italia si sia confrontata con un andamento altalenante dell’inflazione, che ha avuto effetti molto negativi erodendo le retribuzioni annuali pro capite.
Stipendi inadeguati in Italia
Alla crescita economica italiana si associano sia un buon andamento del mercato del lavoro sia una forza lavoro più istruita e qualificata. Per quanto riguarda gli stipendi, invece, il potere di acquisto dei lavoratori si è ridotto notevolmente soprattutto prendendo in considerazione le fasce di popolazione meno abbienti.
Nonostante i miglioramenti sul mercato del lavoro, una parte elevata di occupati versa in condizioni di vulnerabilità, anche per la diffusione di contratti meno tutelati e a bassa intensità lavorativa. Giovani, donne e stranieri sono i lavoratori più esposti a criticità retributive.
Vulnerabilità economica dei lavoratori
Nel 2022 la quota degli occupati a rischio povertà ammontava all’11,5%, contro il 9,5% del 2010. Solo la Spagna sembra fare peggio rispetto all’Italia.
Il 59% dei dipendenti delle aziende extra-agricole, invece, ha vissuto almeno un anno a bassa retribuzione annuale tra 2015 e 2022. I più colpiti dalle criticità retributive sono stati i giovani, le donne e i lavoratori di nazionalità straniera.
I trend del mercato del lavoro in Italia
I tassi contenuti di crescita economica e il divario persistente con l’Ue27 non ha frenato l’occupazione, cresciuta e rafforzata, né la forza lavoro sempre più istruitae qualificata.
I cambiamenti osservati nel lavoro sono connessi a quelli del tessuto produttivo.
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Il sistema delle imprese ha mostrato un consolidamento a vantaggio di quelle che hanno saputo cogliere l’evoluzione delle condizioni competitive, con maggiore capacità di innovazione e di attrazione di forza lavoro istruita.