Dal primo marzo è aumentato il vantaggio previdenziale per i medici e gli odontoiatri convenzionati e liberi professionisti che decidono di ritirarsi dopo i 68 anni e restano al lavoro anche dopo aver compiuto l’età per la pensione: sono infatti entrate in vigore due delibere ENPAM che prevedono un incentivo maggiore di quello precedentemente previsto.
L’ente di categoria prevedeva già una maggiorazione del 20% sui contributi versati dopo l’età per la pensione di vecchiaia (i contributi versati dopo il sessantottesimo anno valgono di più.): questo incentivo si alza al 40%, per i periodi lavorati successivi al 1° marzo 2024.
I liberi professionisti potranno beneficiare di quest’incentivo fino a 75 anni, mentre i medici convenzionati fino a 72 anni.
In considerazione dell’aumento della maggiorazione al 40%, le aliquote cambiano nel seguente modo:
- liberi professionisti che pagano la contribuzione piena: l’aliquota di rendimento sale dall’1,25 al 3,25%;
- medici convenzionati: per i medici di famiglia, aliquote dall’1,40 al 3,40%, per gli specialisti ambulatoriali dal 2,1 al 4,1%;
Alcuni esempi di calcolo che applicano le maggiorazioni sopra descritte.
- Libero professionista con un imponibile previdenziale costante intorno ai 50mila euro: lavorando un anno in più maturerà una pensione più alta di 1.625 euro annui.
- Medico di famiglia che ha sempre avuto ricavi per 100mila euro: un anno di lavoro oltre i 67 anni alza la pensione di 3mila 400 euro all’anno (cioè 283 euro al mese).
=> Come funziona il calcolo della pensione del medico di base
L’ENPAM risponde con questa misura a quello che il presidente, Alberto Oliveti, definisce «un problema generato da anni di errata programmazione, che ha fatto entrare nel mondo del lavoro molti meno nuovi medici rispetto a quelli che sono andati e stanno andando in pensione».
Si tratta di un provvedimento contingente, «nell’attesa che diventino operative misure strutturali studiate dal governo per il ricambio professionale».