Fino al 31 dicembre 2024, le imprese possono stipulare contratti a termine anche per più di 12 mesi, purché ci siano esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. E’ una delle ultime novità inserite nel decreto Milleproroghe.
In base alla precedente legislazione, la proroga per l’applicazione di questi contratti a tempo indeterminato era prevista fino al 30 aprile, mentre la nuova disposizione fa slittare il termine alla fine dell’anno.
Proroga per i contratti a termine oltre i 12 mesi
Il Milleproroghe va a modificare l’articolo 19, comma 1, lettera b, del decreto legislativo 81/2015: è il Decreto Lavoro del 2023, che ha riformato la disciplina dei contratti a termine prevedendo la possibilità di stipularli senza causale per un solo anno.
C’è un periodo transitorio durante il quale è possibile prorogare il contratto di altri 12 mesi, in presenza di determinate condizioni.
E’ su questo periodo cuscinetto che interviene il nuovo emendamento inserito nel testo del Milleproroghe: i contratti sono prorogabili oltre i 12 mesi fino al 31 dicembre 2024 se ci sono “esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti“.
Il decreto Lavoro permette proroghe anche in sostituzione di altri lavoratori, ma su questa fattispecie non è intervenuto il Milleproroghe, di conseguenza resta il termine ultimo del 30 aprile 2024.
Le regole 2024 per i contratti a termine
Ecco quindi come cambia la disciplina dei contratti a termine nel 2024:
- il contratto a tempo determinato può durare al massimo 12 mesi (se è più lungo si trasforma in indeterminato);
- si può stipulare un contratto a 24 mesi in presenza di specifiche causali previste dai contratti collettivi di lavoro, oppure in sostituzione di altri lavoratori;
- fino al 31 dicembre 2024, la durata può essere portata a 24 mesi anche in presenza delle sopra citate esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti (questa regola vale adesso , e non più solo fino al prossimo 30 aprile).
Restano ferme tutte le altre norme previste dal decreto Lavoro, per cui se il contratto a termine dura più di 12 mesi e non sussistono le causali previste si intende automaticamente trasformato in tempo indeterminato.
Fanno eccezione i contratti stagionali che hanno regole proprie, così come le pubbliche amministrazioni, le università e gli enti di ricerca.