Sulla pensione i giovani sono sempre più penalizzati, non solo perché entrano tardi nel mercato del lavoro e quindi accumulano meno contributi, ma anche perché i contratti sono spesso precari e le retribuzioni insufficienti a garantire i requisiti minimi di legge, resi ancora più stringenti dalla riforma pensioni contenuta nella Legge di Bilancio 2024.
Significa dover restare molto di più a lavoro e versare molti più contributi previdenziali, non sempre con i risultati sperati.
Vediamo tutti i calcoli e le stime per le diverse formule di uscita.
Pensione anticipata: una chimera per i giovani
Come evidenzia uno studio dell’Ufficio previdenza della Cgil nazionale, da quest’anno aumenta a dismisura lo scarto tra tra la crescita dei salari e l’importo soglia minimo per l’uscita anticipata dei contributivi puri, attestandosi al 9,1% in base ai dati Istat.
Da quest’anno, in particolare bisogna aver maturato almeno 1.603,23 di pensione per l’uscita anticipata (+22,4% rispetto a quanto serviva nel 2022), pari ad un montante contributivo di 402.500 euro.
Secondo i calcoli Cgil, per maturare almeno 3 volte l’importo dell’assegno sociale, ossia l’importo soglia minimo richiesto dal 2024 se vogliono accedere alla pensione anticipata contributiva (c’è uno sconto fino a 2,6 volte per le donne con figli), bisogna aggiungere da quest’anno una quota di contributi versati pari ad un’aumento di pensione di quasi 300 euro.
Ebbene, per maturare i 293,81 euro di pensione aggiuntiva oggi richiesti rispetto a due anni fa servirebbero 74.000 euro di contributi versati, pari ad una retribuzione di 224.500 euro!
Per fare un altro esempio riportato dalla Cgil, per accantonare una pensione minima di 1.620 euro ed andare in pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi, servirebbe uno stipendio lordo di 5mila euro al mese (60mila euro di RAL per l’intero periodo). Impossibile per i giovani di oggi e non solo.
Pensione di vecchiaia dopo i 70 anni
Senza un ricco montante contributivo anche la pensione di vecchiaia si allontana. In base alle regole attuali (che potranno divenire solo più stingenti in futuro), giovani e meno giovani dovranno attendere ben oltre i 67 anni oggi richiesti (scatti futuri a parte), visto che non sempre è detto che i giovani di oggi riescano a maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia Fornero.
Per smettere di lavorare devono aver accumulato una pensione pari ad almeno l’assegno sociale, che nel 2024 è pari a 534,40 euro ed soggetto a perequazione automatica con rivalutazione annua. Per chi oggi lavora poco e con paghe ridotte significa spesso non arrivarci neppure a queste cifre.
La novità della Manovra 2024 per “aiutare i giovani”? La riduzione dell’importo soglia minimo da 1,5 volte ad 1 volta la misura dell’assegno sociale come pensione minima maturata per poter uscire. Davvero poca cosa. E per la pensione senza imposti soglia o requisiti contributivi bisogna attendere ben oltre i 70 anni.
A legislazione vigente, la pensione di vecchiaia contributiva (per intenderci, quella dei Millenials e dei lavoratori privi di contributi al 31 dicembre 1995) si raggiunge con un minimo di 71 anni di età (ma in futuro potrebbe aumentare, per adeguamento alle speranze di vita) e 5 anni di contributi.