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Precoci: stretta sulle pensioni

di Alessandra Gualtieri

22 Gennaio 2024 11:28

Dal 2024, pur a parità di requisiti, la Pensione Precoci ottiene dalla Manovra meno fondi e finestre mobili più lunghe per l'uscita di alcune categorie.

La scure della Manovra 2024 non ha risparmiato neppure i lavoratori precoci. Nonostante la pensione con la formula Quota 41 sia essenzialmente rimasta invariata, nel capitolo dedicato alla spesa previdenziale la Legge di Bilancio ha riservato un affondo che in diversi modi ha effetto anche per questi lavoratori, in relazione al trattamento agevolato per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

In via diretta, è stata ridotta a 10 milioni di euro la dotazione del fondo destinato a coprire la spesa previdenziale per le loro pensioni. In via indiretta sono state inserite novità peggiorative in relazione all’uscita anticipata in generale.

A fare il punto è stato il Ministro del Lavoro, nella sua sintesi sulle novità della Manovra 2024 con impatto sul suo settore. Vediamo i dettagli.

Novità 2024 per la Pensione Precoci

I lavoratori con almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del diciannovesimo anno di età, può ancora accedere alla Pensione Quota 41 se rientra in una delle categorie degli aventi diritto: disoccupazione, caregiver, invalidità civile dal 74%, addetto a mansioni gravose, impiegato in lavori usuranti e notturni.

In quest’ultimo caso, resta da segnalare la difficoltà di riuscire a certificare le condizioni che danno diritto al pensionamento anticipato, trattandosi di documentazione datata e spesso perduta o negata dagli ex datori di lavoro.

Con il taglio delle risorse 2024, inoltre, saranno di meno le domande accolte tra quelle pervenute dopo la scadenza ordinaria del 1° marzo. Come noto, infatti, le richieste di pensione dei precoci avanzate entro il 30 novembre di ogni anno sono accolte soltanto se residuano risorse.

Non solo: dal 2024, per tutte le pensioni anticipate dei dipendenti pubblici iscritti alle gestioni CPDEL, CPS, CPI e CPUG, sono stati previsti sia una penalizzazione della quota retributiva sia una finestra mobile di uscita di 3 mesi se i requisiti vengono maturati entro il 31 dicembre 2024 e con un progressivo allungamento nei prossimi anni.

Dal 2025 la decorrenza per le pensioni anticipate dei lavoratori iscritti nelle gestioni previdenziale sopra indicate, se hanno fino a 15 anni di contributi versati prima del 1996, non solo subiscono un taglio dell’assegno ma anche un’allungamento progressivo, che dal 2028 diventa permanente a nove mesi. Lo conferma il Ministero:

Per gli iscritti alla CPDEL, CPS, CPI e CPUG, sono state previste finestre di accesso al trattamento previdenziale alla pensione anticipata “ordinaria Fornero”, con decorrenza ordinaria (3 mesi) se i requisiti vengono maturati entro il 31 dicembre 2024, prevedendo l’allungamento progressivo delle finestre per chi matura i requisiti per il pensionamento per ciascuno degli anni successivi, fermi restando i requisiti di anzianità contributiva previsti a legislazione vigente per la richiesta. Simile meccanismo si applica anche ai lavoratori precoci iscritti alle medesime casse.

Sblocco età pensionabile anche per i Precoci

Non solo: lo sblocco anticipato del meccanismo di indicizzazione all’aspettativa di vita dei requisiti di anzianità contributiva necessari per l’accesso alla pensione anticipata, ha impatto anche sui Precoci.

Come noto, infatti, la Legge di Bilancio 2024 ha anticipato di due anni il congelamento degli scatti per le pensioni che li prevedono: erano bloccati dal 2019 e sarebbero dovuti restare tali fino al 2027, mentre adesso la “riattivazione” del meccanismo è fissata al 1° gennaio 2025.

E’ bene però ricordare che l’ISTAT non ha certificato nuovi adeguamenti né per il 2025 né per il 2026 (per legge, infatti, l’eventuale adeguamento stabilito con decreto del Ministero delle Finanze su indicazione delle rilevazioni ISTAT, ha applicazione biennale).